Accoglienza » News » 730 Senza Sostituto d’Imposta: Conseguenze per i Ritardatari e Rata Aumentata!

730 Senza Sostituto d’Imposta: Conseguenze per i Ritardatari e Rata Aumentata!

730 senza sostituto d’imposta. Ritardatari con rate più pesanti
News
Foto dell'autore
Pubblicato da Enzo Conti
Aggiornato il :
Posticipare l’invio del modello 730 senza sostituto può limitare le rate disponibili per il saldo e il primo acconto IRPEF

La recente riforma fiscale ha introdotto delle modifiche nelle modalità di rateizzazione del saldo IRPEF e del primo acconto.

Le modifiche interessano coloro che presentano il modello 730 senza un sostituto d’imposta o il modello Redditi. In particolare, si amplia l’opzione di dilazionare i pagamenti in un numero maggiore di rate, ma solo sotto specifiche condizioni.

Tuttavia, è importante notare che la data di presentazione del 730 senza sostituto influisce direttamente sul numero di rate che si possono attivare. Questo aspetto incide anche su coloro che presentano il 730 attraverso il datore di lavoro, che funge da sostituto d’imposta e gestisce i conguagli direttamente sulla busta paga.

Il modello 730 senza un sostituto d’imposta

Il modello 730 senza sostituto d’imposta, pensato originariamente per chi non ha un datore di lavoro o un ente pensionistico che possa gestire i conguagli fiscali, può essere scelto anche da chi ha un sostituto d’imposta ma decide di non indicarlo.

Questa opzione, legittimata dalla normativa vigente, è pratica in vari contesti, ad esempio quando il contribuente desidera gestire personalmente eventuali rimborsi o debiti fiscali.

Confermata nelle istruzioni ufficiali relative al modello 730/2025, questa scelta può essere adottata anche da lavoratori dipendenti o pensionati che temono ritardi nei conguagli da parte del sostituto o preferiscono non influenzare direttamente la propria busta paga o pensione.

Se si opta per il modello 730 senza sostituto, l’Agenzia delle Entrate gestisce autonomamente il processo: erogando rimborsi dovuti direttamente al contribuente tramite bonifico su un IBAN fornito dallo stesso.

LEGGI  Paternità Rivoluzionaria: Quando il Papà Sostituisce la Mamma nel Congedo

Se la dichiarazione si conclude con un debito, l’importo deve essere versato dal contribuente tramite modello F24.

Il pagamento può essere dilazionato in 7 rate ordinarie per l’Irpef.

Cosa significa rate ordinarie? Esaminiamo come e secondo quali tempistiche chi presenta il 730 senza sostituto può pagare l’Irpef a debito.

730 senza sostituto d’imposta. Ritardi risultano in rate più onerose

La riforma fiscale ha portato cambiamenti anche per quanto riguarda i versamenti relativi al saldo e al primo acconto delle imposte, con implicazioni pratiche per chi presenta il modello 730 con sostituto d’imposta o il modello Redditi.

Secondo l’articolo 8 del D.Lgs. 1/2024, il saldo e il primo acconto delle imposte possono ora essere versati in 7 rate mensili, anziché le 6 precedentemente previste. La scadenza del secondo acconto rimane invece fissata a novembre.

Per chi presenta il modello 730 senza sostituto, il numero di rate può variare da 2 a 7, seguendo le stesse scadenze previste per chi presenta il Modello Redditi Persone Fisiche 2025.

Inoltre, è previsto che, come per gli altri contribuenti, la scadenza del 16 dicembre rappresenta il termine ultimo per effettuare tutti i pagamenti tramite F24: saldo e primo acconto delle imposte.

Nel caso del 730 con sostituto d’imposta, invece, le trattenute in busta paga sono distribuite su 6 rate, a partire da luglio. Per i pensionati, le trattenute sono normalmente 5, a partire da agosto o settembre.

Il datore di lavoro o l’ente pensionistico deve organizzare le trattenute in modo che l’ultima avvenga con le ritenute di novembre, da versare entro il 16 dicembre. Gli interessi applicati sulla rateazione sono dello 0,33% mensile.

LEGGI  Trump, Dazi e Manipolazione del Cambio da Draghi: La Verità Svelata!

È evidente che più si ritarda l’invio della dichiarazione, meno rate potranno essere richieste, avvicinandoci alla scadenza del 16 dicembre.

Si ricorda che il 730 può essere inviato fino al prossimo 30 settembre. Idealmente, è consigliabile presentare il 730 il prima possibile per beneficiare di rate più leggere.

Riassunto.

La riforma fiscale ha esteso la possibilità di rateizzare il saldo e il primo acconto IRPEF fino a 7 rate.

  • Questo vale per chi utilizza il modello 730 senza sostituto, con versamenti tramite F24.
  • Il numero effettivo di rate è influenzato dalla data di invio della dichiarazione.
  • Più si ritarda, meno rate si possono attivare, poiché tutto deve concludersi entro il 16 dicembre.
  • Il secondo acconto non può essere rateizzato.

Articoli simili

Valuta questo articolo

Lascia un commento