Il Bonus Facciata, come era originariamente concepito, non è più disponibile a partire dal 1° gennaio 2023. Nonostante ciò, l’incentivo, introdotto nel 2020, non è stato completamente cancellato, ma piuttosto trasformato. Continua infatti a esistere un supporto fiscale per chi intraprende lavori di ristrutturazione delle facciate esterne, anche se le condizioni e le percentuali di detrazione sono cambiate rispetto al passato.
L’obiettivo primario di questo bonus era quello di promuovere il miglioramento estetico degli edifici e preservare il decoro urbano delle città.
Origini del bonus facciata
Questo incentivo offriva una detrazione fiscale del 90% delle spese sostenute per la ristrutturazione delle facciate esterne, che potevano includere anche semplici lavori di pittura.
La detrazione era applicabile esclusivamente agli interventi realizzati su immobili situati in aree specifiche del comune, definite come “zona A” (centri storici) e “zona B” (zone residenziali ad alta densità), o in zone equivalenti. Il vantaggio fiscale era ripartito in 10 rate annuali di pari importo senza un limite massimo di spesa, permettendo così un notevole risparmio fiscale a chi desiderava migliorare l’aspetto degli edifici.
La trasformazione nel tempo
Il Bonus Facciata è stato valido per le spese effettuate nel 2020 e nel 2021, mantenendo la stessa aliquota di detrazione del 90%. Nel 2022, il beneficio è stato ridimensionato, scendendo al 60% delle spese, ma mantenendo le altre caratteristiche inalterate: nessun limite massimo di spesa e la detrazione ripartita in 10 rate annuali.
Dal 2023, il bonus è stato definitivamente abolito nella sua forma originale, ma chi esegue lavori di ristrutturazione della facciata può ancora beneficiare di un’altra agevolazione fiscale: il Bonus Ristrutturazione al 50%, un incentivo già esistente da tempo.
Il nuovo volto del bonus facciata
A differenza del Bonus Facciata, il Bonus Ristrutturazione offre una detrazione del 50% con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.
Anche qui, il valore detraibile viene ripartito in 10 rate annuali di pari importo in dichiarazione dei redditi. Un ulteriore vantaggio di questa agevolazione è che non è necessario che l’immobile si trovi in aree urbane specifiche, rendendola accessibile a più contribuenti.
A partire dal 2025, le condizioni cambieranno ulteriormente: la detrazione fiscale (bonus ristrutturazione) sarà ridotta al 36% e il limite massimo di spesa detraibile scenderà a 48.000 euro per ogni unità immobiliare. Anche in questo scenario, le rate annuali rimarranno 10. Queste modifiche segnano un progressivo ridimensionamento degli incentivi fiscali dedicati a questi interventi.
Requisiti e modalità di pagamento per la detrazione
Indipendentemente dalla percentuale di detrazione e dal tipo di bonus impiegato (50% o 36%), è fondamentale seguire determinate regole di pagamento per beneficiare delle agevolazioni. Le spese devono essere pagate tramite bonifico parlante, che include specifiche informazioni che permettono di tracciare le spese e identificare il beneficiario della detrazione.
- la causale del pagamento, che indica chiaramente la natura della spesa per cui si richiede la detrazione;
- i dati fiscali del beneficiario della detrazione (il proprietario dell’immobile);
- i dati fiscali del destinatario del pagamento, ovvero l’impresa che ha effettuato i lavori.
Questi requisiti assicurano che le spese siano effettuate in modo trasparente e tracciabile, facilitando i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e riducendo il rischio di errori o frodi.
Considerazioni finali sul bonus facciata e le alternative disponibili
La fine del Bonus Facciata nella sua formula classica ha ridotto l’attrattiva degli interventi di rifacimento delle facciate, ma le alternative esistenti, come il Bonus Ristrutturazione, offrono ancora delle agevolazioni interessanti, sebbene con percentuali ridotte rispetto al passato.
Chi desidera migliorare l’estetica e la funzionalità degli edifici deve quindi valutare attentamente le opzioni disponibili e scegliere il momento migliore per effettuare i lavori, considerando le aliquote di detrazione previste nei prossimi anni. Con le continue modifiche alle normative fiscali, è sempre più importante informarsi adeguatamente e, se necessario, consultare professionisti esperti in materia fiscale e contabile per identificare le soluzioni più vantaggiose e assicurarsi di rispettare tutte le condizioni richieste per accedere agli incentivi. Anche se il Bonus Facciata non esiste più nella sua forma originale, è ancora possibile ottenere significativi sgravi fiscali sfruttando le agevolazioni attualmente disponibili.
Riassumendo…
- Il Bonus Facciata è stato abolito dal 1° gennaio 2023 nella sua forma originale.
- Introdotto nel 2020, prevedeva una detrazione del 90% per rifacimento facciate in zone specifiche.
- Nel 2022, la detrazione è stata ridotta al 60% ma senza limiti massimi di spesa.
- Dal 2023 al 2024, si può usufruire del Bonus Ristrutturazione 50% con limite di 96.000 euro.
- Dal 2025, la detrazione scenderà al 36% con tetto massimo di 48.000 euro per immobile.
- È necessario utilizzare il bonifico parlante per ottenere la detrazione sulle spese sostenute.
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Enzo Conti è profondamente radicato nella cultura italiana, grazie al suo lavoro di ristoratore e promotore del patrimonio locale. Il suo ristorante non è solo un luogo in cui gustare i sapori della Puglia, ma anche uno spazio dove cultura e storia si incontrano. Enzo organizza eventi per far conoscere le ricchezze della regione, affrontando anche questioni di società, politica locale e preservazione dell’ambiente attraverso il cibo.



