Le cifre relative al mercato del lavoro in Italia mostrano segnali positivi. A ottobre, gli occupati sono aumentati di 47.000 unità, raggiungendo il nuovo picco di 24 milioni e 92 mila. Il tasso di occupazione ha raggiunto il 62,5%, stabilendo così un nuovo record. D’altro canto, il tasso di disoccupazione ha visto una diminuzione al 5,8%. Da quando l’ISTAT ha iniziato le sue rilevazioni, solo in aprile 2007 era stato registrato un valore così basso. E a dispetto delle affermazioni di alcuni sindacati nelle manifestazioni (con riferimento esplicito a Maurizio Landini), si conferma il trend positivo dei posti di lavoro a tempo indeterminato.
I lavoratori con contratti a tempo indeterminato sono aumentati a 16 milioni 210 mila, un massimo storico, con un incremento di 85.000 rispetto a settembre. In calo di 60.000 unità i lavoratori a tempo determinato, che ora sono 2 milioni 724 mila, mentre i lavoratori autonomi sono aumentati di 21.000 unità, arrivando a 5 milioni 158 mila.
Progressi nel mercato del lavoro
La disoccupazione giovanile è diminuita al 17,7%, il valore più basso dal principio delle rilevazioni storiche nel 2004, benché il numero di giovani occupati tra i 15 e i 24 anni sia leggermente sceso a 1 milione 162 mila (-1.000). Inoltre, il numero di persone in cerca di lavoro ha toccato il suo minimo storico, scendendo a 251.000 da 270.000 nel mese di settembre.
Vi è però un aumento nel numero degli inattivi, che macchia i dati altrimenti positivi del mese. Il numero di persone che non lavorano e non cercano lavoro è salito di 28.000 unità a 12 milioni 538 mila. Il tasso di inattività è rimasto stabile al 33,6%, anche se un anno prima aveva toccato il minimo storico del 32,8%. In generale, quindi, l’occupazione aumenta e la disoccupazione diminuisce. Mai così poche persone erano state in cerca di lavoro: 1 milione 473 mila, con un calo di 59 mila in un solo mese.
Occupazione record, sindacati smentiti
Nonostante il miglioramento significativo degli ultimi anni, l’occupazione in Italia rimane una delle più basse nell’intera area OCSE. In Europa, la percentuale di persone occupate è circa dieci punti percentuali più alta.
Secondo stime approssimative, mancano circa 3-4 milioni di occupati per raggiungere la media europea. Tuttavia, la tendenza rimane positiva. Negare questa realtà non solo è inutile, ma può anche danneggiare la credibilità di certe dichiarazioni. I sindacati, il cui ruolo è rappresentare i lavoratori e massimizzare il loro benessere, dovrebbero concentrarsi su questo.
Disoccupazione ai minimi, nonostante le critiche di Landini
Landini, che continua a proclamare l’aumento della precarietà, non fa altro che propagare un grosso errore. La precarietà sta diminuendo. Sebbene siamo abituati a guadagnare credibilità attraverso un pessimismo prolungato, i dati parlano chiaro: la disoccupazione non è mai stata così bassa. Questo è un bene per tutti, non solo per il governo o l’opposizione. Significa che il mercato del lavoro italiano offre più opportunità che mai. Sindacati e opposizioni dovrebbero incoraggiare il governo a potenziare la crescita economica, piuttosto che negare i fatti. Solo così possiamo sperare di aumentare ulteriormente i posti di lavoro e i salari. Fino ad ora, il leader del principale sindacato italiano (CGIL) ha diffuso inesattezze. Non gli fa onore.
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