La condizione della fabbrica Stellantis a Termoli sta generando allarme tra i dipendenti e i sindacati, riflettendo un periodo di crisi che mostra le difficoltà del settore automobilistico in Italia. La notizia della cassa integrazione guadagni dal 16 al 21 dicembre, che interesserà 400 operai dei reparti motori Gse e V6, si unisce al contratto di solidarietà iniziato l’11 novembre per 892 lavoratori, che continuerà fino ad agosto 2025. Inoltre, la fabbrica osserverà una pausa dal 21 dicembre al 2 gennaio per le vacanze natalizie, organizzata attraverso permessi.
Un avvenire incerto per Termoli e il Molise
Le preoccupazioni per il futuro lavorativo della regione stanno crescendo, aggravate dai segni di difficoltà e incertezza che affliggono la fabbrica di Termoli. Francesco Guida, segretario della Uilm Molise, ha manifestato preoccupazione per queste circostanze, enfatizzando l’importanza vitale del progetto della Gigafactory, attualmente bloccato. “Non possiamo permettere che un impianto così essenziale sia lasciato al suo destino”, ha affermato Guida, chiedendo a Stellantis e alle autorità di chiarire le loro intenzioni per assicurare un futuro industriale e lavorativo al sito.
La Gigafactory, annunciata oltre tre anni fa, avrebbe dovuto segnare una rinascita per Termoli, trasformandolo in un centro di eccellenza per la produzione di batterie per veicoli elettrici. Tuttavia, il progetto, del valore di 2 miliardi di euro e inizialmente supportato anche da 250 milioni dal Pnrr, è stato interrotto dopo che i finanziamenti governativi sono stati bloccati a settembre. Con il posticipo dell’avvio al 2025, deciso dalla joint venture Automotive Cells Company (composta da Stellantis, Mercedes e Total), le prospettive di sviluppo sono state messe in pausa.
Le fabbriche Stellantis, una crisi che va oltre Termoli
Le problematiche della fabbrica molisana non sono un’eccezione, ma parte di una crisi più vasta che riguarda l’intero settore automobilistico in Italia. La mancanza di ordini sta obbligando Stellantis ad utilizzare sempre di più gli ammortizzatori sociali.
Anche altri siti sono interessati: il noto caso di Stellantis a Pomigliano, mentre a Mirafiori il reparto carrozzerie sarà fermo dal 2 dicembre 2024 all’8 gennaio 2025, includendo una combinazione di giorni di stop produttivo e festività. La Fiom di Mirafiori ha sollevato un allarme, evidenziando come l’uso degli ammortizzatori sociali sia diventato la norma, con il 2024 segnato come il diciottesimo anno consecutivo del loro impiego.
Un altro sito coinvolto è quello di Atessa, dove la cassa integrazione ha già influenzato diversi lavoratori, accrescendo i dubbi sulla stabilità complessiva dell’occupazione nel settore. L’attuale situazione sembra confermare i timori espressi l’inverno scorso dall’ex CEO di Stellantis, Carlos Tavares, il quale aveva avvisato della necessità di un maggiore impegno governativo per supportare il mercato delle auto elettriche e dei veicoli a basso impatto ambientale. L’assenza di interventi strutturali ha portato l’azienda a considerare, in casi estremi, la chiusura di fabbriche e licenziamenti.
Sindacati e governo alla ricerca di soluzioni
Le preoccupazioni dei lavoratori e dei sindacati trovano ascolto. Il 16 dicembre è previsto un incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) tra rappresentanti di Stellantis, sindacati e governo. Questa riunione sarà fondamentale per definire il futuro della fabbrica di Termoli e per affrontare le criticità che stanno colpendo il settore. Da parte dei sindacati, le richieste sono chiare: un impegno solido per garantire la continuità produttiva e proteggere l’occupazione. Durante le trattative si discuterà probabilmente anche del rilancio della Gigafactory, che potrebbe rappresentare un’opportunità strategica non solo per Termoli, ma per tutto il settore automobilistico italiano.
La crisi della fabbrica Stellantis di Termoli sottolinea le difficoltà di un settore che sta affrontando la transizione verso una mobilità sostenibile, ostacolata da una domanda insufficiente e dalla mancanza di supporto strutturale.
Il futuro della Gigafactory e delle migliaia di lavoratori coinvolti resta incerto, ma l’incontro del 16 dicembre potrebbe segnare una svolta. Per assicurare un futuro industriale a Termoli e al Molise, saranno necessarie decisioni audaci e una stretta collaborazione tra azienda, istituzioni e sindacati.
I punti chiave…
- La fabbrica Stellantis di Termoli si confronta con cassa integrazione e contratto di solidarietà, con crescenti preoccupazioni per l’occupazione regionale.
- Il progetto Gigafactory per batterie elettriche è fermo, aumentando l’incertezza sul futuro industriale del sito molisano.
- L’incontro al Mimit del 16 dicembre sarà cruciale per discutere soluzioni e salvaguardare i lavoratori e la produzione.
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Enzo Conti è profondamente radicato nella cultura italiana, grazie al suo lavoro di ristoratore e promotore del patrimonio locale. Il suo ristorante non è solo un luogo in cui gustare i sapori della Puglia, ma anche uno spazio dove cultura e storia si incontrano. Enzo organizza eventi per far conoscere le ricchezze della regione, affrontando anche questioni di società, politica locale e preservazione dell’ambiente attraverso il cibo.