Accoglienza » News » Bankitalia boccia Manovra 2025: problemi con detrazioni e taglio Irpef!

Bankitalia boccia Manovra 2025: problemi con detrazioni e taglio Irpef!

manovra 2025
News
Foto dell'autore
Pubblicato da Enzo Conti
Aggiornato il :
Il Bilancio 2025 solleva preoccupazioni da parte di Bankitalia riguardo all’impatto sulla stabilità fiscale e le disuguaglianze sociali. Critiche riguardano le detrazioni fiscali e l’aumento del debito.

Il Bilancio 2025, recentemente proposto dal governo, ha scatenato notevoli perplessità da parte di Bankitalia. Andrea Brandolini, vice responsabile del Dipartimento di Economia e Statistica, ha espresso serie preoccupazioni in una audizione parlamentare, sottolineando come certe misure, inclusi nuovi sgravi fiscali e la modifica degli scaglioni Irpef, possano minare la stabilità finanziaria nazionale, aggravando le disuguaglianze e mettendo a rischio i gruppi più vulnerabili della società.

Le preoccupazioni di Bankitalia sulle detrazioni fiscali

Uno dei punti più controversi è rappresentato dalle detrazioni fiscali.

La diminuzione dell’Irpef e la riduzione del cuneo fiscale, pensate per alleggerire il carico sulle fasce di reddito medio-basse, sono state definite come misure potenzialmente non sostenibili. Secondo Brandolini, l’assenza di sufficienti risorse finanziarie per coprire queste detrazioni potrebbe causare una perdita di introiti statali stimata in circa 18 miliardi di euro all’anno. Questa cifra, se non compensata da riduzioni di spesa in altri ambiti, potrebbe mettere in pericolo servizi fondamentali quali la sanità e la previdenza sociale, aumentando la pressione fiscale su altre categorie o costringendo a tagli significativi nei servizi pubblici.

La politica fiscale delineata dal governo, volta a ridurre il cuneo fiscale e beneficiare certe fasce di reddito, pare non tenere adeguatamente conto degli effetti complessivi sul bilancio. Per Bankitalia, la mancanza di una solida base finanziaria potrebbe portare a uno squilibrio tale da richiedere interventi correttivi severi. Questi ultimi potrebbero gravare principalmente sui servizi destinati ai gruppi più deboli, danneggiando l’equità fiscale e la coesione sociale.

LEGGI  Scopri le Possibili Svolte per l'Italia Dopo l'Incontro di Meloni con i Big Tech a New York!

Bilancio 2025, rischi di instabilità a lungo termine

Le critiche di Bankitalia non terminano qui: è stato altresì evidenziato come il Bilancio 2025 possa incrementare il rischio di instabilità economica a lungo termine. L’incremento delle spese previsto senza un adeguato sostegno delle entrate potrebbe far aumentare il debito netto, sfidando la sostenibilità economica del Paese.

Secondo le stime, il deficit potrebbe crescere di 8,9 miliardi di euro nel 2025, raggiungendo i 25,2 miliardi entro il 2027. Brandolini ha avvertito che, senza interventi compensativi, il governo potrebbe essere costretto a ridurre drasticamente la spesa pubblica o ad aumentare il debito nazionale.

Per Bankitalia, l’attuale impostazione del Bilancio rischia di generare una “spirale” pericolosa: se le riduzioni fiscali e le detrazioni non sono adeguatamente supportate, l’Italia potrebbe subire anni di restrizioni di bilancio sempre più severe. Questo scenario non solo limiterebbe le capacità di investimento pubblico, ma aumenterebbe anche la vulnerabilità del Paese a future crisi economiche globali. In conclusione, Bankitalia invita il governo a riconsiderare alcune misure e a pianificare con una visione a lungo termine, al fine di preservare l’equità sociale e la stabilità fiscale.

Considerazioni chiave…

  • Bankitalia ha sollevato dubbi sulla sostenibilità del Bilancio 2025, evidenziando che proposte come la riduzione degli scaglioni Irpef e le nuove detrazioni fiscali possono causare una perdita di entrate di circa 18 miliardi di euro all’anno, mettendo in pericolo servizi essenziali come sanità e previdenza sociale senza adeguate coperture.
  • Le modifiche al cuneo fiscale e le nuove detrazioni per i carichi familiari possono accentuare le disuguaglianze economiche, rendendo più vulnerabili le fasce di reddito più basse in un contesto di alta inflazione e stagnazione salariale, con effetti negativi sulla capacità di spesa delle famiglie.
  • Bankitalia avverte che l’aumento del debito netto, che potrebbe raggiungere i 25,2 miliardi di euro entro il 2027, potrebbe compromettere la stabilità fiscale nel lungo termine, esponendo l’Italia a future crisi economiche e potenzialmente costringendo a restrizioni nella spesa pubblica o ad un incremento del debito.

Articoli simili

Valuta questo articolo

Lascia un commento