Il Certificato del Concordato Preventivo Biennale (CPB) 2025-2026 conferma l’iscrizione al nuovo accordo di cooperazione fiscale
L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti nel loro cassetto fiscale il certificato del Concordato Preventivo Biennale (CPB) per gli anni 2025 e 2026.
Questo documento ufficiale prova l’iscrizione corretta al nuovo sistema di cooperazione tra l’amministrazione fiscale e le aziende o i professionisti. Il certificato conferma la partecipazione al concordato e dettaglia le informazioni principali che caratterizzano l’accordo biennale concluso con l’Ente delle imposte.
Definizione del Concordato Preventivo Biennale (CPB)
Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un meccanismo introdotto dal decreto legislativo n. 13/2024, creato per fornire una maggiore stabilità fiscale a specifiche categorie di contribuenti.
L’obiettivo è di instaurare un sistema più chiaro e prevedibile basato su un reddito concordato anticipatamente con l’Agenzia delle Entrate.
Hanno il diritto di aderire al CPB per il periodo 2025-2026 quei soggetti che, nell’anno fiscale 2024, hanno prevalentemente esercitato attività economiche o professionali regolate dagli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA). Il sistema sfrutta i dati delle dichiarazioni precedenti per definire automaticamente un livello di reddito da assumere come base dell’accordo per i successivi due anni.
Accettando la proposta, si ottengono vantaggi in termini di certezza sulle tasse da pagare, minori controlli fiscali e una semplificazione delle procedure burocratiche.
Modalità e termini di adesione
La possibilità di aderire al CPB per il biennio 2025-2026 era limitata ai contribuenti che non avevano partecipato al concordato del biennio precedente, 2024-2025. La scadenza per presentare la domanda era il 30 settembre 2025.
L’adesione poteva avvenire in due modi:
- insieme alla dichiarazione dei redditi, presentando contemporaneamente il modello ISA e il modello CPB;
- in modo indipendente, inviando solo il modello CPB seguendo le istruzioni del provvedimento n. 17298/2025 dell’Agenzia delle Entrate.
Nel secondo caso, chi sceglieva l’invio autonomo doveva allegare anche la prima pagina del modello Redditi, selezionando l’opzione “comunicazione CPB” e inserendo il codice “1 – Adesione”. Ciò permetteva all’Agenzia di abbinare correttamente la comunicazione al contribuente desideroso di partecipare al nuovo ciclo biennale.
Procedura di attestazione dell’adesione al CPB
Il certificato del concordato preventivo biennale (CPB) è la conferma tangibile dell’avvenuta adesione. Si ottiene combinando due documenti:
- la ricevuta di invio telematico della dichiarazione dei redditi (o del solo frontespizio, se inviato in modo autonomo);
- la ricevuta fiscale disponibile nel cassetto fiscale del contribuente, che conferma formalmente l’accettazione dell’accordo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Questa seconda ricevuta, ora accessibile online, è chiamata “Dati relativi al concordato preventivo biennale 2025–2026”. Include dettagli precisi su tutti gli elementi che definiscono l’intesa, come i valori concordati, le condizioni fiscali applicate e le note relative alla proposta.
Ubicazione della ricevuta CPB nel cassetto fiscale
Entrando nella sezione riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, l’area dedicata al CPB è organizzata in modo chiaro e ordinato, mostrando tutte le annualità disponibili. I contribuenti che non hanno partecipato al biennio precedente 2024-2025 trovano questa voce disattivata, indicando così la mancata adesione. Invece, per chi ha accettato la proposta per il 2025-2026, questa sezione è attiva e accessibile.
Da qui è possibile visualizzare e scaricare il certificato del concordato preventivo biennale (CPB), un documento digitale che include tutte le informazioni essenziali sull’accordo stipulato con l’amministrazione fiscale. Il contribuente può conservarlo come prova ufficiale della sua partecipazione al programma e come riferimento per eventuali controlli o verifiche future.
Il valore della ricevuta CPB nel nuovo modello di cooperazione fiscale
La ricevuta CPB non è solo un documento formale: è un elemento fondamentale del nuovo sistema collaborativo tra l’amministrazione fiscale e i contribuenti. Conferma l’ingresso in un regime che mira alla trasparenza, alla semplificazione e alla fiducia reciproca.
Attraverso il concordato, l’Ente delle imposte propone una base imponibile predeterminata e, in cambio, offre garanzie di stabilità fiscale per due anni. Questo significa che, se il contribuente rispetta le condizioni concordate, non sarà soggetto a verifiche o correzioni sul reddito stabilito, a meno di irregolarità o dichiarazioni false.
Inoltre, la disponibilità della ricevuta nel cassetto fiscale facilita la gestione documentale, permettendo di accedere in ogni momento alla copia ufficiale dell’adesione, completa di tutti i dati trasmessi e approvati.
In sintesi
- La ricevuta CPB 2025–2026 è disponibile nel cassetto fiscale dei contribuenti.
- Conferma l’adesione ufficiale al nuovo concordato preventivo biennale con l’Agenzia delle Entrate.
- Possono aderire i soggetti ISA che non avevano partecipato al biennio precedente.
- L’adesione avviene tramite dichiarazione dei redditi o invio autonomo del modello CPB.
- La ricevuta combina l’invio telematico e la conferma fiscale dell’accettazione.
- Rappresenta uno strumento di cooperazione e stabilità fiscale per due anni.
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Enzo Conti è profondamente radicato nella cultura italiana, grazie al suo lavoro di ristoratore e promotore del patrimonio locale. Il suo ristorante non è solo un luogo in cui gustare i sapori della Puglia, ma anche uno spazio dove cultura e storia si incontrano. Enzo organizza eventi per far conoscere le ricchezze della regione, affrontando anche questioni di società, politica locale e preservazione dell’ambiente attraverso il cibo.



