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Fondi pensionistici abbondanti: ma gli italiani li gestiscono malissimo!

I soldi per le pensioni di vecchiaia ci sono, ma gli italiani li spendono malissimo
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Pubblicato da Enzo Conti
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Le preoccupazioni riguardo le pensioni di vecchiaia sono una costante per i governi italiani da decenni, tuttavia sono i cittadini a dimostrare una mancanza di responsabilità.

Nel corso dell’estate, il governo tedesco ha introdotto una novità, pur non essendo completamente originale. Denominata Kinderstartgeld, questa iniziativa prevede un assegno mensile di 10 euro, erogato dallo stato a tutti i ragazzi dai 6 ai 18 anni. L’intento è quello di instaurare un fondo per le pensioni di vecchiaia, al quale i giovani possono contribuire volontariamente una volta raggiunta la maggiore età, e che sarà disponibile al momento del pensionamento. Questa è una strategia per incentivare i più giovani, fin dall’infanzia, a riflettere sulla loro futura terza età. In Italia, fu il regime fascista a promuovere un’iniziativa simile, introducendo i “marchi” già dalle scuole elementari.

Salari bassi e sistema previdenziale a rischio

La Germania si trova di fronte allo stesso problema dell’Italia e di altre società occidentali: una popolazione che invecchia, un numero decrescente di pensionati e una forza lavoro che si riduce a causa delle scarse nascite. Senza ricorrere all’immigrazione crescente dall’estero, è fondamentale affrontare il problema alla radice. È necessario non solo riformare il sistema previdenziale verso un modello di capitalizzazione (dove ciascuno riceve in base a quanto ha versato), ma anche mantenere un approccio solidaristico. La realtà meno piacevole è che spesso le risorse private ci sono ma vengono gestite male dalle famiglie.

Gli stipendi in Italia sono notoriamente bassi e, con un terzo degli stessi che finisce nelle casse dell’INPS, resta poco in mano ai lavoratori. In molti casi, riescono a malapena a vivere e a risparmiare qualcosa per le emergenze. Molte famiglie non possono permettersi di contribuire volontariamente a un fondo pensione privato per la loro vecchiaia. Tuttavia, i dati mostrano anche altre realtà. Nel 2024 abbiamo speso 157,4 miliardi di euro in gioco d’azzardo.

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Per darvi un’idea, questo è 20 miliardi in meno rispetto a quanto abbiamo speso per l’intero sistema sanitario pubblico, mentre le pensioni erogate dall’INPS ci sono costate 355 miliardi.

La necessità di responsabilità

Parlando senza mezzi termini, abbiamo dissipato risorse quasi pari alla metà di quelle destinate a pensioni di vecchiaia, di anzianità e reversibilità, ecc. Il gioco d’azzardo non dovrebbe essere demonizzato; può essere un divertimento occasionale come un altro. Il problema è che molti soffrono di ludopatia, una dipendenza reale dal mondo delle scommesse e delle slot machine. Nel Sud Italia c’è la tendenza a giocare il doppio rispetto al Nord, che è anche l’area più povera del paese.

Questi dati sottolineano l’importanza di iniziative come quella tedesca. È essenziale educare le persone alla responsabilità. Non si può ignorare il proprio futuro e poi pretendere diritti quando si è in difficoltà. Di oltre 24 milioni di lavoratori, meno di 10 milioni sono iscritti a un fondo pensione. Non sempre mancano i soldi, ma spesso manca la consapevolezza. Chi gioca d’azzardo regolarmente sta dirottando risorse che potrebbero essere investite, anche nella previdenza complementare.

Le pensioni di vecchiaia trascurate a favore del presente

Questo è solo un esempio. Troppo spesso le priorità di spesa favoriscono i consumi immediati a scapito del futuro. Persiste la convinzione che lo stato interverrà per coprire le nostre lacune. L’educazione alle responsabilità inizia da bambini, costringendoli a immaginare un futuro lontano, sviluppando un senso di responsabilità individuale e allontanandoli dalla dipendenza dalle decisioni pubbliche. Non può esistere solidarietà finché non ci si prende cura di sé stessi. Molti italiani non comprendono che le pensioni di vecchiaia non saranno garantite come in passato. Invece di investire sul loro futuro, preferiscono scommetterci in modo irrazionale.

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giuseppe.timpone@investireoggi.it

 

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