In Italia, il sistema di previdenza sociale richiede che i titolari di partita IVA contribuiscano all’INPS anche se non percepiscono alcun reddito. Chi è iscritto come lavoratore autonomo nelle categorie degli artigiani e dei commercianti, deve infatti versare contributi calcolati su un “reddito minimo”, definito annualmente dall’INPS.
Il principio su cui si basa il sistema previdenziale italiano è che il mantenimento di una partita IVA attiva implica, per l’INPS, l’esistenza di un reddito minimo annuo garantito.
Questo presuppone un impegno continuo nel versamento dei contributi, a prescindere dalla reale situazione finanziaria del titolare, e comporta l’obbligo di pagamenti trimestrali. In questo contesto, la gestione dedicata agli artigiani e ai commercianti può risultare più onerosa rispetto ad altre forme di gestione previdenziale, come quella separata, utilizzata da liberi professionisti e consulenti.
Chi è tenuto al pagamento dei contributi INPS sul reddito minimo?
I lavoratori autonomi con partita IVA nella categoria degli artigiani e dei commercianti sono obbligati a versare i contributi INPS basati sul reddito minimo, indipendentemente dai loro reali introiti. La semplice detenzione di una partita IVA è sufficiente per stabilire questo obbligo, senza considerare eventuali perdite o assenza di guadagni. Per i professionisti iscritti a gestioni separate, al contrario, i contributi sono dovuti solo in base ai guadagni effettivi.
Per i professionisti aderenti a casse previdenziali specifiche, come la Cassa Forense per gli avvocati, sono previsti comunque contributi minimi, ma con modalità e criteri adattati alla specifica professione.
Il reddito minimo e le aliquote contributive per il 2024
Per l’anno 2024, l’INPS ha stabilito che il reddito minimo per gli artigiani e commercianti è di 18.415 euro. Tale cifra costituisce la base di calcolo per i contributi obbligatori, anche se non si raggiunge un reddito effettivo di tale importo. Se i ricavi annui superano questa soglia, i contributi vengono ricalcolati sull’importo eccedente e aggiunti al contributo minimo.
L’INPS, nella sua Circolare n. 33/2024, ha fissato l’aliquota contributiva per i commercianti oltre i 21 anni al 24,48% per il 2024.
Le scadenze per i contributi del 2024
Il versamento dei contributi INPS sul reddito minimo è diviso in quattro rate trimestrali. Le date per il 2024 sono:
- 16 maggio 2024
- 20 agosto 2024
- 18 novembre 2024 (il 16 novembre è sabato)
- 17 febbraio 2025 (posticipato al giorno successivo perché il 16 è domenica).
Questi pagamenti riguardano esclusivamente il contributo minimo. I contributi dovuti sull’eccedenza del reddito minimo vengono versati secondo le stesse scadenze delle tasse derivanti dalla dichiarazione dei redditi dell’anno successivo (2025, per l’anno fiscale 2024). La distinzione tra reddito minimo e reddito effettivo complica il sistema contributivo italiano, rendendolo rigido e poco adattabile alle difficoltà finanziarie che possono affliggere i lavoratori autonomi, soprattutto in periodi di recessione economica.
Calcolo dei contributi INPS per partita IVA: il minimo
Dettagliando, per un commerciante nel 2024, il contributo minimo da versare è di 4.507,99 euro all’anno (ovvero il 24,48% di 18.415,00 euro), a cui si aggiungono 7,44 euro per la maternità, portando il totale annuale a 4.515,43 euro, suddiviso in quattro rate.
Nella dichiarazione dei redditi del 2025 (anno fiscale 2024) se il reddito supera i 18.415 euro, verranno calcolati e pagati anche i contributi sulla differenza.
Esempio
Il sig. Francesco, titolare di partita IVA e iscritto alla gestione commercianti di 35 anni, deve versare per i contributi INPS 2024, indipendentemente dai suoi guadagni, quanto segue:
- 16 maggio 2024 – euro 1.128,86
- 20 agosto 2024 – euro 1.128,86
- 18 novembre 2024 – euro 1.128,86
- 17 febbraio 2025 – euro 1.128,86.
È possibile effettuare questi pagamenti anche utilizzando crediti in compensazione nel Modello F24.
Supponendo che nella dichiarazione dei redditi del 2025, per l’anno fiscale 2024, il sig. Francesco dichiari un reddito aziendale di 20.000 euro, dovrà quindi versare i contributi anche sulla differenza tra 20.000 euro e 18.415 euro (il reddito minimo del 2024).
Sono disponibili alcune agevolazioni, come la possibilità di richiedere una riduzione dei contributi per i forfettari.
Riassunto
- I contributi INPS per i titolari di partita IVA artigiani/commercianti sono obbligatori anche senza guadagni effettivi.
- Il reddito minimo per il 2024 è stato fissato a 18.415 euro per il calcolo dei contributi.
- Le aliquote contributive per il 2024 sono stabilite nella Circolare INPS n. 33/2024.
- Le scadenze per i versamenti trimestrali sono: 16 maggio, 20 agosto, 18 novembre 2024 e 17 febbraio 2025.
- I contributi aggiuntivi oltre il minimo sono calcolati e pagati tramite la dichiarazione dei redditi.
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