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NASPI a rischio! Scopri le nuove regole e limiti per i beneficiari del pignoramento

Pignoramento NASPI: regole, soglie e confini per i beneficiari
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Pubblicato da Enzo Conti
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Chiarimenti sull’esecuzione forzata NASPI secondo la circolare INPS 130/2025: limitazioni, normative e protezioni per beneficiari e creditori

La recente circolare n. 130, emessa il 30 settembre 2025 dall’INPS, ha fornito dettagli significativi riguardo l’esecuzione forzata NASPI e le altre prestazioni economiche non pensionistiche. Questo aggiornamento è cruciale poiché riguarda misure essenziali di sostegno al reddito, pensate per supportare i lavoratori in periodi di crisi occupazionale.

Queste nuove indicazioni nascono dalla necessità di interpretare correttamente i principi stabiliti dal Codice di procedura civile e dalla Costituzione, equilibrando le protezioni a favore dei creditori con quelle dei cittadini beneficiari di sostituti salariali.

Al di là del pignoramento NASPI: le prestazioni coinvolte

Il documento non si focalizza solamente sulla NASPI, ma si estende a tutte le prestazioni che fungono da sostituti del salario.

Queste misure intervengono quando lo stipendio non è disponibile a causa di circostanze indipendenti dalla volontà del lavoratore, includendo:

  • NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego): indennità per chi perde involontariamente l’impiego;
  • Cassa integrazione: sostegno economico per lavoratori sospesi o con orario ridotto;
  • Indennità di mobilità: supporto per lavoratori coinvolti in ristrutturazioni aziendali o tagli del personale.

Queste prestazioni condividono l’obiettivo di garantire una quota del salario precedente al lavoratore.

Normativa base sul pignoramento NASPI

Il punto centrale della circolare è la possibilità per i creditori di agire su queste somme. Sebbene l’esecuzione forzata sia permessa, esistono limiti ben definiti per proteggere i beneficiari, assicurando un supporto minimo a loro e alle loro famiglie.

I limiti principali sono:

  • per debiti comuni (es. verso banche o finanziarie), la parte sequestrabile può raggiungere fino a un quinto dell’importo;
  • per debiti alimentari (come gli assegni di mantenimento), l’ammontare è deciso dal giudice, che valuta ogni caso specifico.

Questa regolamentazione segue quella già esistente per le retribuzioni e altri emolumenti simili.

Equilibrio tra protezione e doveri

Il dibattito sul pignoramento NASPI evidenzia la necessità di bilanciare due interessi opposti. Da una parte, è essenziale che il lavoratore conservi risorse sufficienti per le necessità quotidiane, come sancito dall’articolo 38 della Costituzione, che riconosce il diritto a mezzi adeguati di sussistenza. Dall’altra, i diritti dei creditori alla riscossione dei propri crediti sono altrettanto legittimi.

La circolare INPS ribadisce che i limiti imposti dal Codice di procedura civile (art. 545) si applicano anche alle indennità sostitutive del salario, nonostante non siano vere e proprie retribuzioni, ma svolgano una funzione analoga.

Una spiegazione attesa

Il documento sull’esecuzione forzata delle prestazioni INPS (Circolare del 30 settembre 2025) è un punto di riferimento fondamentale per chi affronta un pignoramento NASPI. Nel tempo, questa tematica ha generato interpretazioni varie, creando incertezze sull’applicazione dei limiti previsti per le retribuzioni alle prestazioni previdenziali.

Grazie a questo documento, l’INPS chiarisce inequivocabilmente che la normativa è identica: le indennità come NASPI, cassa integrazione e mobilità possono essere soggette a pignoramento entro i limiti di legge, senza eccezioni, poiché sostituiscono lo stipendio mancante.

Implicazioni pratiche del pignoramento NASPI dopo i chiarimenti

Per i beneficiari della NASPI con debiti in sospeso, questo chiarimento porta conseguenze tangibili:

  • il rischio di subire una riduzione dell’indennità diventa concreto;
  • la quota pignorabile non può eccedere un quinto per debiti ordinari;
  • per obbligazioni alimentari, è il giudice a decidere l’ammontare del pignoramento, potenzialmente superiore per proteggere i diritti di beneficiari quali figli minori o ex coniugi.

Questo vuol dire che, sebbene possa essere soggetto a prelievi forzati, il lavoratore non è completamente privo di sostegno.

Limiti al pignoramento NASPI: un diritto costituzionale

Un punto cruciale della circolare è il riferimento all’articolo 38 della Costituzione, che obbliga lo Stato a fornire un adeguato aiuto a chi è in difficoltà economica. In questa luce, l’INPS conferma che il pignoramento NASPI deve rispettare criteri rigorosi, prevenendo la perdita totale dei mezzi di sostentamento del beneficiario.

La regolamentazione sui limiti al pignoramento non è quindi un privilegio per chi riceve queste prestazioni, ma una protezione essenziale per preservare il valore delle funzioni di sicurezza sociale.

Riassunto

  • La circolare INPS 130/2025 stabilisce le norme sul pignoramento NASPI e simili.
  • Le prestazioni interessate sostituiscono lo stipendio: NASPI, cassa integrazione e mobilità.
  • Pignoramento fino a un quinto per debiti ordinari; per alimentari decide il giudice.
  • Scopo: equilibrare i diritti dei creditori con il minimo vitale garantito al lavoratore.
  • La normativa del pignoramento segue l’articolo 545 c.p.c. e l’articolo 38 della Costituzione.

  • Confermato: il pignoramento NASPI è permesso, ma sempre entro limiti severi e protettivi.

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