Accoglienza » News » Pensione anticipata a 64 anni dal 2025: Scopri chi ne beneficerà!

Pensione anticipata a 64 anni dal 2025: Scopri chi ne beneficerà!

Pensione anticipata a 64 anni, ecco come
News
Foto dell'autore
Pubblicato da Enzo Conti
Aggiornato il :
Una modifica normativa permetterà il pensionamento anticipato a 64 anni dal 2025, ma con requisiti rigorosi.

Una proposta di emendamento avanzata dalla Lega alla manovra governativa porta una significativa novità per i lavoratori italiani. A partire dal prossimo anno, sarà possibile accedere alla pensione anticipata già a 64 anni. Tuttavia, la normativa attuale stabilisce criteri molto rigidi per beneficiare di tale opzione.

Pensione anticipata a 64 anni: dettagli e funzionamento

Attualmente, l’età legale per il pensionamento è stabilita a 67 anni sia per gli uomini che per le donne. Di conseguenza, molti cercano alternative per poter lasciare il lavoro prima del tempo, se permesso dalla legge.

La modifica di cui discutiamo si applica esclusivamente ai lavoratori che sono sotto il regime contributivo e che hanno iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995. Questo include principalmente persone relativamente giovani, anche se non necessariamente. Ad esempio, un lavoratore che ha iniziato a lavorare nel 1996 a 18 anni, nel 2025 avrà 48 anni, ben lontano dall’età pensionabile, anche anticipata.

Condizioni attuali

Potrebbe accadere che alcuni individui abbiano iniziato a lavorare regolarmente in età avanzata per varie ragioni e si trovino ora vicini all’età per il pensionamento. Nel 2025, coloro che avevano 35 anni nel 1996 compiranno 64 anni. Questo per dare un’idea generale. Tuttavia, la pensione a 64 anni è già possibile secondo le normative esistenti, a patto di avere almeno 20 anni di contributi e un assegno mensile non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Recentemente, il multiplo è stato fissato a 3 volte per uomini e donne senza figli, riducendosi a 2,8 per donne con almeno un figlio e a 2,6 per donne con due o più figli. Un’altra condizione, introdotta quest’anno, è che l’importo non deve eccedere 5 volte il trattamento minimo fino al raggiungimento dei 67 anni e fino al 31 dicembre 2026.

LEGGI  Crisi Industriale Italiana: Il Ruolo Cruciale dei Costi Energetici

L’assegno sociale quest’anno ammonta a circa 534 euro mensili e aumenterà a 540 euro nel 2025.

Ciò significa che i lavoratori esclusivamente contributivi potranno andare in pensione a 64 anni con un assegno non inferiore a 1.620 euro al mese per uomini e donne senza figli. Per le donne con due o più figli, l’importo richiesto sarà di circa 1.404 euro. Queste cifre sono considerevoli, specialmente se si pensa che al massimo nel 2025 i contributi versati saranno di 28 anni. Una norma che in pratica favorisce solo chi ha avuto un impiego stabile e con salari medio-alti.

Regolamenti aggiornati dal 2025

Per questa ragione, la maggioranza ha visto la necessità di ampliare il numero di potenziali beneficiari. Dal 2025, per raggiungere l’importo mensile necessario, il lavoratore potrà includere anche eventuali rendite provenienti da un fondo pensionistico privato. Sarà quindi più facile soddisfare il requisito del multiplo (3, 2,8 o 2,6 volte l’assegno sociale). Tuttavia, non saranno più sufficienti 20 anni di contributi, ma ne serviranno 25. E dal 2030 ne occorreranno 30. Inoltre, dal 2030 il multiplo minimo aumenterà a 3,2 volte.

La possibilità di pensionamento anticipato a 64 anni si estende quindi a un gruppo teoricamente più vasto di lavoratori. Allo stesso tempo, però, i requisiti diventano più severi. Ad esempio, dal 2025 il beneficio sarà applicabile a coloro che dal 1996 in poi non abbiano trascorso più di 4 anni fuori dal mercato del lavoro. Dopo il 2030, questa condizione sarà relativamente più facile da soddisfare, dato che saranno passati più anni dal 1996 e ci saranno più lavoratori vicini o all’età di 64 anni.

Pensione a 64 anni, una novità per pochi

Possiamo dire che la pensione anticipata a 64 anni, così come modificata, rimane una valida opzione di uscita dal lavoro per i prossimi decenni. Nel breve termine, saranno probabilmente in pochi a poter presentare domanda oltre a quelli che già soddisfano i requisiti esistenti. Questa normativa sottolinea l’importanza della previdenza complementare per i giovani, perché in futuro la differenza sostanziale sarà tra chi dispone di una rendita aggiuntiva all’assegno Inps e chi si basa esclusivamente su quest’ultimo.

LEGGI  Meloni Affronta i Critici: Le Sfide e le Correzioni della Nuova Manovra

Nel primo caso, non solo si avrà una vecchiaia più serena, ma si potrebbe anche smettere di lavorare qualche anno prima rispetto agli altri.

[email protected] 

Articoli simili

Valuta questo articolo

Lascia un commento