Le discussioni parlamentari sulla legge finanziaria del 2026 sono appena iniziate e si rumoreggia che il testo approvato dal Consiglio dei ministri subirà alcune modifiche. L’unica condizione è che i saldi di bilancio rimangano inalterati. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è irremovibile su questo punto: la stabilità finanziaria deve essere garantita a ogni costo. I mercati apprezzano questa cautela fiscale, così come le agenzie di rating. Una delle novità in discussione potrebbe essere la rivalutazione dell’oro.
Modifiche alla legge di Bilancio in Parlamento
Alcune disposizioni della legge di Bilancio sono osteggiate dai partiti della coalizione di governo.
Una di queste riguarda l’imposta sui dividendi, che è prevista aumentare dall’1,2% al 24% per i profitti all’interno del gruppo. Si prevede un gettito di circa un miliardo all’anno. Forza Italia desidera escludere almeno le società quotate. Anche la Lega condivide questa posizione. Ma come compensare gran parte di questo aumento? L’idea sarebbe quella di promuovere il commercio dell’oro dopo la sua recente rivalutazione.
L’incremento del prezzo dell’oro
Il prezzo dell’oro (in euro) è aumentato dell’85% dall’inizio del 2024, quando è stato introdotto il nuovo regime fiscale che analizzeremo più avanti. In cinque anni, il prezzo è aumentato del 130% e in dieci anni del 245%. Ciò significa che molti italiani possiedono in casa lingotti, gioielli e monete il cui valore è cresciuto notevolmente. Molti sarebbero disposti a venderli per ottenere liquidità, ma dallo scorso anno sono scoraggiati a farlo. Fino al 2023 si pagava il 26% sul 25% delle plusvalenze realizzate. Dal 2024, in assenza di una fattura che mostri data e prezzo di acquisto, la plusvalenza imponibile corrisponde all’intero prezzo di rivendita.
In pratica, la tassazione è quadruplicata. E dato che la rivalutazione dell’oro è stata significativa negli ultimi anni, chi ha acquistato di recente finisce per pagare molto. Questo ha ridotto le transazioni di oro usato. Di conseguenza, anche le entrate fiscali ne hanno risentito. Da qui l’idea di rivedere la tassazione. Lo Stato potrebbe introdurre un’imposta sostitutiva del 18% per allineare il costo originale ai prezzi di mercato, riducendo così l’onere fiscale attuale. Si spera che ciò possa incrementare le transazioni e, di conseguenza, le entrate fiscali.
Rivalutazione dell’oro, imposta ridotta?
In altre parole, il governo Meloni sta facendo un passo indietro rispetto all’errore fatto con la legge finanziaria del 2024, quando decise di colpire il bene rifugio per aumentare le entrate. Di fatto, gli italiani hanno tenuto l’oro nascosto, confortati anche dalla costante ascesa dei prezzi. Con la nuova legge di Bilancio per il 2026, potrebbe essere offerta l’opportunità di pagare un’imposta minore sulla rivalutazione dell’oro. Attendiamo di vedere i dettagli precisi. Una cosa è certa: se si vuole danneggiare un settore, basta aumentarne la tassazione.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
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