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BTp Maggio 2031: Scopri il Fascino del Tesoro con Cedola al 6%!

Analisi del BTp maggio 2031
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Pubblicato da Enzo Conti
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Il BTP maggio 2031 (ISIN: IT0001444378) si presenta come un’opzione attraente, grazie alla sua cedola elevata del 6% e alla diminuzione dei tassi di interesse.

Mentre la Banca Centrale Europea (BCE) si prepara a implementare un ulteriore taglio dei tassi di interesse domani, il dibattito sul mercato si concentra su quali asset includere nei portafogli per l’anno a venire. Tra questi, spicca il BTP 1 maggio 2031 (ISIN: IT0001444378), un’obbligazione che offre una cedola lorda annuale del 6%. Questa percentuale è significativamente alta, anche alla luce dell’aumento dei rendimenti in Europa negli ultimi anni. Originariamente emesso alla fine degli anni ’90 come titolo trentennale, oggi il BTP ha meno di sei anni e mezzo alla scadenza.

Cedola elevata e quotazione alta

La cedola è certamente generosa, ma è importante notare che la quotazione del BTP maggio 2031 sul mercato secondario è ben oltre il valore nominale, attualmente superiore a 119. Ciò significa che acquistare un lotto minimo di 1.000 euro nominali costerebbe circa 1.192 euro. Di conseguenza, il rendimento effettivo alla scadenza si riduce a una media annuale del 2,70%. Un valore molto diverso rispetto a quello suggerito dalla cedola. Nonostante ciò, il titolo rimane interessante in questa fase. Considerando la cedola in relazione al prezzo di mercato e al netto delle tasse, il rendimento annuo è ancora del 4,40%, che è considerevole date le ridotte scadenze del bond.

Se lo si comprasse per godere di un reddito elevato e lo si rivendesse dopo un anno, l’operazione potrebbe essere vantaggiosa, a meno che il BTP maggio 2031 non perda valore nel mercato. In caso contrario, il guadagno dal tasso di interesse sarebbe annullato dalla perdita di capitale. È quindi ragionevole ipotizzare che la quotazione possa rimanere stabile o migliorare entro la fine del 2025, con un rendimento che scenderebbe a circa il 2,20%, ossia mezzo punto percentuale in meno rispetto all’attuale.

Prospettive a medio termine

È un’ipotesi realistica. Significherebbe un rendimento inferiore di mezzo punto percentuale rispetto a quello che il BTP a 10 anni potrebbe offrire tra un anno. Attualmente, la differenza di rendimento tra i due titoli è proprio dello 0,50%. In questo scenario, un investitore potrebbe acquistare il BTP maggio 2031 senza subire perdite, incassando un 4,40% netto in dodici mesi. Se il rendimento diminuisse dell’1%, la quotazione aumenterebbe del 5,30%, come indicato dalla “duration” modificata. L’ultima volta che il bond italiano a 5 anni offrì un rendimento così basso fu all’inizio del 2022, prima che la BCE aumentasse i tassi.

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Ci sono motivi validi per credere che il BTP maggio 2031 possa continuare a performare bene. Da quando ha raggiunto il minimo annuale a inizio luglio, il titolo ha visto un aumento quasi del 5%. E dal giugno scorso, il suo rendimento è diminuito dello 0,90%. I volumi di scambio sono stati relativamente bassi, circa 400 milioni di euro in un anno, che corrispondono all’1,3% del totale del capitale in circolazione. Questa bassa liquidità rappresenta un rischio per gli investitori.

BTP maggio 2031: rendimento netto reale dall’emissione

Esaminiamo ora il rendimento netto reale del BTP maggio 2031 dall’epoca della sua emissione. In questi oltre 25 anni, gli investitori hanno ricevuto cedole nette pari a quasi il 130% del capitale originariamente investito. Rivendendo oggi il titolo, si realizzerebbe una plusvalenza netta superiore al 14%. Togliendo più del 60% di inflazione italiana, il risultato rimane molto positivo: circa l’82%. Questo sarebbe stato il rendimento netto reale per chi avesse investito al momento dell’emissione del titolo di stato. È interessante notare che in febbraio 2021 la quotazione aveva quasi raggiunto il valore di 155. Rivenduto ai massimi di quel periodo, la plusvalenza netta sarebbe stata quasi del 45%.

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