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Generalità di Trieste nel Mirino del Terzo Polo: Scopri l’Operazione di Sistema!

Generali vero obiettivo del nascente terzo polo bancario?
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Pubblicato da Enzo Conti
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L’obiettivo principale della creazione del terzo polo bancario sarebbe Generali, compagnia assicurativa sotto il controllo di Mediobanca.

Il mercato ha accolto favorevolmente la fusione tra Monte Paschi, Banco Bpm e Anima, così come gli imprenditori Francesco Gaetano Caltagirone e la famiglia Del Vecchio. Questi ultimi hanno acquistato il 15% delle azioni cedute dal Tesoro per 1,10 miliardi di euro, creando di fatto un terzo polo bancario. Il risultato è positivo per tutti: lo stato ha alleggerito il suo carico, avendo raggiunto un accordo con la Commissione europea per privatizzare entro il 2024, mantenendo una partecipazione minoritaria dell’11,2% e senza più il rischio di invasioni estere per l’acquisizione di Siena.

Inoltre, c’è Bpm che sta incrementando la sua quota in Anima in questi giorni e che utilizzerà l’asset recentemente acquisito, rappresentante il 5% del capitale (più un altro 4% detenuto dalla stessa Anima), per vendere polizze assicurative attraverso le sue filiali. Infine, anche Caltagirone-Del Vecchio, già partner in Mediobanca e Generali, possono ritenersi soddisfatti.

La rivincita di Del Vecchio-Caltagirone

I due principali attori del nuovo terzo polo sono stati fino ad ora ignorati da Piazzetta Cuccia, che detiene il controllo della compagnia assicurativa di Trieste con il 13,10%. Nonostante possiedano insieme il 27,57% (19,81% Del Vecchio e 7,76% Caltagirone), non hanno alcun potere decisionale nella governance. Il loro tentativo di scalare Mediobanca per prendere il controllo di Generali è fallito due anni fa, poiché non soddisfacevano i requisiti bancari necessari per aumentare la loro partecipazione. Detengono rispettivamente il 9,93% e il 6,92% delle azioni della compagnia.

La governance di Generali è in gioco

Il terzo polo li fortifica. Non potranno più essere trascurati, essendo alla guida di una entità bancario-assicurativa significativa. Attualmente in borsa, solo Mps vale circa 7,7 miliardi, mentre Bpm altri 10,7 miliardi. Insieme, superano di gran lunga i 12,3 miliardi di Mediobanca. Il duo Caltagirone-Del Vecchio potrebbe quindi compiere una mossa strategica, in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione di Generali nella prossima primavera: vendere la loro partecipazione a Bpm. In questo modo, l’AD Giuseppe Castagna avrebbe il diritto di aumentare la sua partecipazione fino a ottenere il controllo.

Successivamente, il 16,85% posseduto nella compagnia permetterebbe agli imprenditori di supportare Mediobanca sotto la guida di Bpm per ottenere il suo controllo.

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L’evento recente rappresenta una vera strategia sistemica per la creazione di un terzo polo dopo Intesa Sanpaolo e Unicredit. Il governo di Giorgia Meloni ha orchestrato segretamente la vendita di Mps non a Unipol, come si pensava fino a poco tempo fa, ma alla banca milanese. L’ingresso di due soci non bancari permette a Castagna di minimizzare la spesa e allo stesso tempo di evitare che qualcun altro possa prendere il controllo in futuro. Ciò migliorerà il valore dell’asset assicurativo che già controlla con il 22,38%. Il passo successivo potrebbe essere l’acquisizione di Mediobanca, ponendo Castagna a capo di un altro gigante delle assicurazioni.

Il terzo polo, un’opportunità imperdibile per Bpm

Al valore attuale di mercato, l’acquisto delle quote di Caltagirone e Del Vecchio costerebbe a Bpm circa 3,4 miliardi. Potrebbe arrivare vicino al 30% senza necessità di lanciare un’Offerta Pubblica di Acquisto e dovrebbe spendere altri 300 milioni. Sono già stati stanziati 1,58 miliardi per la scalata di Anima. Il totale ammonterebbe a circa 5,3 miliardi. È una cifra considerevole per una banca con utili attesi di 6 miliardi nel quadriennio 2023-2026, di cui 4 già destinati agli azionisti sotto forma di dividendi. Tuttavia, la nascita del terzo polo può avere scompaginato i piani. L’opportunità è troppo allettante e rappresenta una chance storica per entrare nel prestigioso salotto della finanza italiana dalla porta principale e con il pieno controllo delle operazioni.

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