Il contesto attuale
La pensione di reversibilità, che attualmente copre 4,4 milioni di persone, soprattutto donne, potrebbe subire importanti cambiamenti. Questa prestazione, che ammonta in media a 650 euro lordi al mese, consente ai coniugi superstiti di mantenere un tenore di vita dignitoso. Il governo, dopo aver rinviato la questione alla riforma delle pensioni del 2023, ha incaricato il Conseil d’Orientation des Retraites (COR) di studiare le possibili modifiche al sistema.
Gli obiettivi della riforma
Il Comitato raccomanda di armonizzare le condizioni di concessione delle pensioni di reversibilità per migliorare la chiarezza del sistema e ridurre le disparità di trattamento tra gli assicurati.
Attualmente esistono quasi tante regole quanti sono i regimi pensionistici, l’unico criterio comune è il matrimonio con il defunto. Questa disparità rende il sistema molto più complesso e crea situazioni inique.
Modifiche proposte al tasso di reversibilità
Il sistema attuale prevede aliquote diverse a seconda del regime: 54% per la pensione di base dei dipendenti del settore privato, 60% per il regime complementare Agirc-Arrco e 50% per i dipendenti pubblici.
Il Comitato propone di uniformare questi tassi, con tre possibili opzioni: 50%, 55% o 60%. L’obiettivo di questa armonizzazione è semplificare il sistema e garantire la parità di trattamento.
Cambiamenti nelle condizioni delle risorse
Attualmente, i test di reddito variano da un regime all’altro.
Alcuni, come il regime generale, impongono un tetto (24.232 euro all’anno nel 2024 per una persona sola), mentre altri, come il regime dei dipendenti pubblici, non lo prevedono. Il Comitato suggerisce di generalizzare la prova dei mezzi o di abolirla per tutti i regimi.
Le nuove condizioni di assegnazione
Il rapporto propone anche una revisione delle condizioni di ammissibilità relative all’età e allo stato civile. L’età minima di 55 anni, attualmente richiesta in alcuni regimi ma non in altri, potrebbe essere generalizzata o abolita.
Il Comitato prevede inoltre di estendere il diritto ai partner di un’unione civile e ai conviventi a determinate condizioni.
Conclusione
Questi cambiamenti, previsti per il 2026, rappresentano un’importante revisione del sistema pensionistico dei superstiti. Tuttavia, il rapporto sottolinea che queste proposte richiedono studi d’impatto approfonditi e dovranno essere discusse a livello politico.
È importante notare che queste modifiche riguarderebbero solo le future pensioni di reversibilità, senza influire su quelle già erogate.
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Lucia Bernardi si impegna nella protezione dell’ambiente come specialista in agroecologia, lavorando per soluzioni agricole sostenibili in Italia e nel mondo. Combatte per una gestione migliore delle risorse naturali e per adattare le pratiche agricole alle sfide climatiche. La sua esperienza si estende anche agli aspetti sociali legati all’ambiente, inclusi l’impatto sulle comunità rurali e la transizione ecologica.