Nel 2025, l’incremento delle pensioni si rivelerà minimo, causando delusione tra molti pensionati in Italia. Con un adeguamento che prevede un aumento medio di soli 1,8 euro mensili per le pensioni più basse, il governo intende limitare la spesa pubblica. La decisione di non includere certe categorie, inclusi i pensionati all’estero con pensioni superiori al minimo, ha generato ulteriori critiche.
L’incremento marginale delle pensioni minime
L’incremento previsto per le pensioni minime è stato stabilito in 1,8 euro al mese, corrispondente a un aumento dello 0,3% rispetto all’attuale assegno.
Questo porterà il totale dell’assegno minimo a 603,40 euro lordi, che con un supplemento straordinario del 2,2%, arriverà a 616,67 euro. Sebbene queste cifre siano ufficiali, sono lontane dal rappresentare un miglioramento significativo per chi vive con il minimo. Per molti pensionati, questo aumento non sarà sufficiente nemmeno per coprire le spese basilari, aggravate dall’incremento dei prezzi in vari settori.
Un aspetto particolarmente controverso della manovra è quello che riguarda i pensionati residenti all’estero. Nel 2025, l’adeguamento delle pensioni non sarà applicato a questa categoria, a meno che l’importo totale non sia inferiore all’assegno minimo garantito dall’Inps. Questo è specificato nell’articolo 27 della Manovra 2025, descritto come una misura “eccezionale”. La decisione impatta 60.746 pensionati all’estero con pensioni superiori al minimo. La giustificazione si basa sul fatto che molti di questi beneficiari percepiscono anche una pensione nel paese di residenza, risultando in un reddito complessivo superiore alla media italiana.
Secondo i dati del governo, alla fine del 2023, circa 353.514 italiani residenti all’estero ricevevano una pensione dall’Italia. La maggior parte di loro riceve assegni minimi, ma coloro che superano questa soglia non vedranno alcun aumento nel 2025.
Perché gli incrementi pensionistici sono così limitati?
L’adeguamento delle pensioni è direttamente collegato al tasso di inflazione dell’anno precedente. Dopo anni di inflazione che ha spinto gli aumenti verso cifre più elevate, il 2025 vedrà un tasso di inflazione previsto di solo lo 0,8%, risultando in aumenti molto contenuti.
Questo dato è stato confermato dal decreto firmato dai ministri dell’Economia e del Lavoro, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 27 novembre 2024.
La decisione di limitare gli aumenti riflette la necessità di contenere la spesa pubblica, ma lascia molti pensionati insoddisfatti. Le associazioni di categoria hanno espresso forte disapprovazione per la misura, sostenendo che non considera le reali difficoltà economiche delle persone più vulnerabili.
Le categorie escluse e le disparità evidenziate
Oltre ai pensionati all’estero, altre categorie sono penalizzate dalla manovra. I beneficiari di sostegni assistenziali, come gli assegni sociali e le pensioni di invalidità, non sono inclusi nell’adeguamento. Le cosiddette pensioni d’oro, che superano i 5.000 euro lordi mensili, sono anch’esse escluse dall’aumento, in linea con l’obiettivo di concentrare le risorse sulle fasce più basse. Queste esclusioni hanno sollevato un dibattito sull’equità del sistema, evidenziando la necessità di riforme strutturali per garantire un trattamento più equo a tutti i pensionati.
L’aumento delle pensioni per il 2025, sebbene garantito dalla legge, appare insufficiente per migliorare le condizioni economiche dei pensionati italiani. Le rivalutazioni minime e le esclusioni previste dalla manovra lasciano percepire un senso di ingiustizia e di inadeguatezza, sottolineando i limiti del sistema attuale.
Con un’inflazione contenuta e una spesa pubblica sotto controllo, il governo ha optato per un approccio restrittivo. Resta da vedere se le misure adottate saranno sufficienti a supportare chi ne ha più bisogno o se daranno luogo a nuove discussioni sulla necessità di una riforma più equa e sostenibile del sistema pensionistico.
Punti salienti…
- L’incremento delle pensioni minime per il 2025 sarà di soli 1,8 euro al mese, portando l’assegno complessivo a 616,67 euro con la maggiorazione straordinaria.
- I pensionati residenti all’estero con assegni superiori al minimo e altre categorie come i beneficiari di trattamenti assistenziali saranno esclusi dall’adeguamento.
- L’adeguamento limitato è dovuto a un’inflazione prevista dello 0,8%, ma ha suscitato critiche per la sua insufficienza e per l’esclusione di alcune fasce vulnerabili.
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