Il Parlamento è vicino alla conclusione per l’adozione della legge di Bilancio. Per quanto riguarda il settore pensionistico, oltre a novità sui requisiti per le pensioni anticipate contributive a 64 anni, e la conferma delle disposizioni per il pensionamento anticipato nel 2025, si attendono eventuali aggiornamenti sugli aumenti pensionistici.
Definire l’attesa come eccessiva potrebbe non essere errato, dato che gli incrementi saranno modesti, considerando che il tasso d’inflazione previsto dall’INPS è piuttosto basso.
Si prevede un aumento dello 0,8%. Tuttavia, il governo ha deciso di implementare un aumento extra per le pensioni minime, e le incertezze riguardano proprio questo incremento, che potrebbe risultare significativo per le pensioni integrate al trattamento minimo.
Non sono mancate controversie riguardo le cifre, ma oggi ci concentreremo su come, presentando una semplice richiesta e avvalendosi di una normativa preesistente ancora valida, alcuni pensionati possono ottenere 136 euro in più sulla pensione, indipendentemente da nuove politiche governative o significative riallocazioni.
Presenta questa domanda e ricevi un incremento di 136 euro sulla pensione
Le pensioni aumenteranno dello 0,8% a seguito del tasso di inflazione registrato tra gennaio e settembre del 2024. Questo dato è provvisorio, in attesa del definitivo, che, non essendo ancora disponibile, non influisce sugli aumenti previsti per gennaio. Le pensioni al minimo, oltre all’incremento dello 0,8% per l’inflazione, potrebbero beneficiare di un incremento extra del 2,2% o del 2,7%.
Inizialmente, nella bozza di manovra, il governo aveva proposto un aumento extra del 2,2%, suscitando immediatamente polemiche per un incremento che si sarebbe tradotto in soli 1,80 euro al mese. Alcuni desiderano ripristinare il 2,7% applicato nel 2024. Altri suggeriscono un aumento di 8 euro, ma solo per gli over 70 che già beneficiano di maggiorazioni sociali.
Oltre alle decisioni governative, esiste un’altra opzione per gli anziani over 70 (e, come vedremo, anche prima di questa età), che permette di ottenere un incremento significativo della propria pensione.
Come ottenere la maggiorazione nel 2025
Dal 2025, alcuni beneficiari di pensioni potranno godere di un aumento della pensione minima, grazie a specifici criteri di reddito e età. Ci riferiamo al famoso incremento al milione, una misura introdotta dal governo Berlusconi nel 2001 per elevare l’importo delle pensioni minime all’equivalente di un milione di vecchie lire.
Questa disposizione è ancora attiva oggi, e presentando una domanda di ricostituzione della pensione è possibile beneficiarne nel 2025.
L’integrazione al milione è una maggiorazione sociale che, nel 2025, potrebbe garantire oltre 136 euro di aumento mensile. Considerando le pensioni al minimo, si tratta di pensionati che nel 2024 non raggiungono i 598,61 euro di trattamento minimo. La soglia nel 2025 aumenterà dello 0,8%, arrivando presumibilmente a circa 603 euro mensili.
Un aumento pensionistico tra limiti di reddito e di età
L’integrazione al milione non è automaticamente disponibile per tutti i pensionati con trattamenti bassi. È necessario infatti rispettare determinati limiti di reddito. Attualmente, questi limiti sono di 9.555,65 euro per il pensionato singolo e 16.502,98 euro per il coniugato.
Dal punto di vista dell’età, il requisito minimo è di 70 anni, ma esiste una regola che permette di ridurre questa soglia di 12 mesi ogni 5 anni di contributi versati. Ad esempio, un pensionato con 20 anni di contributi può ridurre la soglia da 70 a 66 anni.
Praticamente, un pensionato che nel 2025 compie 66 anni e possiede almeno 20 anni di contributi, se soddisfa i requisiti di reddito, può richiedere questa integrazione. E ottenere 136 euro in più sulla pensione.
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