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Pensioni gennaio 2025: ritardi nei pagamenti e aumenti minimi!

Pensioni di gennaio 2025, slittano i pagamenti e gli aumenti sono di pochi euro
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Pubblicato da Enzo Conti
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Le pensioni di gennaio 2025: ritardi nei pagamenti, incrementi ridotti e assenza di arretrati.

Nel mese di dicembre, come ogni anno, i pensionati ricevono importi significativamente maggiori a causa del pagamento della tredicesima mensilità. Inoltre, in questo mese si può ricevere anche la quattordicesima, qualora non fosse stata erogata a luglio, e il bonus tredicesima per chi percepisce pensioni integrate al minimo.

Di conseguenza, le pensioni di dicembre sono sempre più elevate. Tuttavia, anche gennaio rappresenta un mese importante per i pensionati poiché è il periodo in cui vengono applicati gli incrementi annuali delle pensioni, che saranno validi per tutto l’anno.

E in questo mese, inoltre, vengono effettuati i conguagli a favore dei pensionati basati sulla differenza tra il tasso di inflazione previsto e quello effettivo dell’anno precedente.

Tuttavia, per il prossimo anno non ci sono buone notizie. Per le pensioni di gennaio 2025, ci saranno ritardi nei pagamenti e gli incrementi saranno minimi e senza arretrati. Scopriamo quindi cosa accadrà alle pensioni di gennaio 2025: ritardi nei pagamenti, incrementi inferiori al normale e nessun arretrato. Queste sono le anticipazioni per il primo pagamento del 2025 ai pensionati.

Ritardi e aumenti minimi per le pensioni di gennaio 2025

Perché ci saranno incrementi più bassi del solito nelle pensioni di gennaio 2025? La domanda è legittima e la risposta ormai è chiara. Infatti, tutto dipende dal tasso di inflazione che il governo ha ufficializzato con un decreto, dopo la conferma tecnica da parte dell’ISTAT.

In realtà, l’Istituto Nazionale di Statistica ogni anno rilascia i dati sull’inflazione dell’anno in corso, e questi dati vengono poi ufficializzati dal governo tramite decreto e sono quelli che l’INPS utilizzerà a gennaio per aggiornare le pensioni.

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Il tasso menzionato, però, è provvisorio, poiché è calcolato sui dati dei primi nove mesi dell’anno, ovvero i primi tre trimestri del 2024.

Solo dopo l’acquisizione dei dati dell’ultimo trimestre, l’ISTAT potrà confermare definitivamente quale sia stata la variazione dei prezzi nel 2024, stabilendo così il tasso definitivo.

A quel punto, le pensioni verranno calcolate nuovamente. Se il tasso previsto risulta inferiore a quello definitivo, la differenza sarà applicata retroattivamente a tutte le pensioni erogate da gennaio a dicembre 2025, già aggiustate ma solo secondo il tasso previsto.

Dettagli sugli incrementi delle pensioni a gennaio 2025

Dopo aver spiegato il meccanismo di aggiustamento delle pensioni basato sull’inflazione, arrivano le notizie sconfortanti. Per cominciare, il tasso previsto è solo dello 0,8%, decisamente più basso rispetto al tasso applicato nel 2024, che era del 5,4%, e a quello del 2023, che era stato prima del 7,3% e poi dell’8,1%. Di conseguenza, le pensioni nel 2025 aumenteranno di pochi euro. Per quelle fino a quattro volte il trattamento minimo, l’incremento sarà pienamente dello 0,8%.

Per le pensioni più elevate, per la parte di pensione che supera quattro volte e fino a cinque volte il minimo, gli aumenti saranno dello 0,72%, perché si applica il 90% dell’inflazione. E per la parte che supera cinque volte il minimo, l’aumento sarà dello 0,6%, perché si applica il 75% dell’inflazione. Solo per le pensioni che non superano il trattamento minimo, oltre all’incremento per perequazione dello 0,8%, ci sarà un incremento extra del 2,2% come deciso dal governo.

Ulteriori cattive notizie per i pensionati

Per quanto riguarda le pensioni di gennaio 2025, ci sono altre due cattive notizie oltre agli aumenti limitati allo 0,8%. I famosi conguagli di cui si parlava precedentemente, che nel 2023 hanno permesso ai pensionati di recuperare in un’unica soluzione la differenza tra l’aumento del 7,3% previsto e quello dell’8,1% definitivo per tutti i mesi da gennaio a dicembre 2023, nel 2024 non ci saranno. Il tasso di previsione del 5,4% è identico al tasso definitivo, quindi nessun conguaglio una tantum con le pensioni di gennaio 2025.

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Un’altra cattiva notizia, che però non rappresenta una novità assoluta ma una prassi annuale, è lo slittamento del pagamento delle pensioni di gennaio 2025. Infatti, nonostante il primo giorno del mese sia festivo e quindi non sia un giorno di pagamento, anche il giorno seguente, il 2 gennaio 2025, che sarà un giovedì, non sarà un giorno bancabile perché l’INPS necessita di tempo per aggiornare i sistemi telematici per il nuovo anno. Di conseguenza, i pensionati riceveranno il loro pagamento a partire da venerdì 3 gennaio 2025.

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