Nell’asta di giovedì 30 ottobre, il Ministero del Tesoro ha incassato 9,5 miliardi di euro, il limite massimo previsto, attraverso l’emissione di quattro obbligazioni di stato a medio-lungo termine. Tra questi, due titoli erano CcTeu, incluso uno con scadenza ad aprile 2032 (ISIN: IT0005594467). Quest’ultimo sarà l’oggetto della nostra analisi per dedurre alcune previsioni riguardanti i principali indicatori macroeconomici.
Esiti dell’asta
Il CcTeu 2032 propone un tasso cedolare dell’1,05% incrementato dal Euribor a 6 mesi. Tale aggiornamento avviene semestralmente, e per il semestre corrente, che ha avuto inizio due settimane fa, si prende come riferimento il tasso del 13 ottobre, corrispondente al 2,103%. Di conseguenza, la cedola che verrà pagata a metà aprile sarà del 1,594% lordo.
Questo equivale a 15,94 euro per ogni lotto minimo di 1.000 euro, o 13,95 euro al netto delle tasse.
Con la quindicesima tranche del CcTeu 2032, il Tesoro ha raccolto 1 miliardo di euro. Il prezzo di adjudicazione è stato di 102,67. Il rendimento lordo, escludendo il tasso di riferimento, è stato dello 0,62%. Questo si confronta con il 2,97% offerto nello stesso giorno dal BTp 2032, il titolo di stato a cedola fissa. Dalla differenza tra questi due dati possiamo dedurre che il mercato prevede un Euribor a 6 mesi medio del 2,35% per i prossimi sette anni.
Aspettative di mercato
Attualmente, l’Euribor a 6 mesi si attesta sotto il 2,15%. Si prevede quindi un aumento moderato. Anche dal BTp Italia 2032 possiamo dedurre le aspettative di inflazione per il periodo in questione. Ieri, questo titolo offriva un rendimento reale dell’1,72%. Sottraendo il rendimento della cedola fissa, il mercato prevede un’inflazione media dell’1,25% per i prossimi sette anni.
Riassumendo: il CcTeu 2032 indica un Euribor a 6 mesi del 2,35%, leggermente superiore ai livelli attuali. E il BTp Italia 2032 riflette un’inflazione media dell’1,25%. Questi due indicatori sembrano coerenti tra loro, con tassi di mercato che superano di circa l’1% l’inflazione italiana. Considerando che l’inflazione nell’Eurozona è stimata essere di circa mezzo punto percentuale superiore nel medio-lungo termine, i tassi reali nell’area euro si attesterebbero intorno allo 0,50%.
Stabilità del CcTeu 2032
L’inflazione di ottobre è calata all’1,2% in Italia e al 2,1% nell’Eurozona. Gli investitori ci indicano quindi che per i prossimi anni si aspettano una politica monetaria leggermente più restrittiva, capace di mantenere l’inflazione entro il target del 2%. Con il tempo verificheremo se questa prospettiva deriva da un atteggiamento ottimista o da una consapevolezza più profonda.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
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