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Scopri Perché Discovery Italia e Amadeus Non Hanno Raggiunto il Successo Atteso

Amadeus flop sul Nove
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Pubblicato da Enzo Conti
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Il trasferimento di Amadeus su Nove si è rivelato un serio insuccesso sia per il presentatore che per il gruppo televisivo Discovery Italia.

Considerato uno dei conduttori di punta, desiderato da tutti e capace di ottenere ottimi ascolti da un programma all’altro. Dopo cinque edizioni del Festival di Sanremo, ciascuna migliore della precedente, con record di guadagni e un successo unanimemente riconosciuto, il passaggio da Rai Uno a Nove ha segnato una drastica inversione di tendenza. Amadeus rischia di essere ricordato come colui che aveva tutto e ha sprecato l’opportunità, forse per avidità e un eccesso di autostima. Tuttavia, a pagarne le conseguenze è anche Discovery Italia, parte del gruppo statunitense Warner Bros.

Discovery. Per l’ex presentatore di giochi, sono stati spesi 10 milioni di euro in contratti e 100 milioni per assicurargli format di qualità per quattro anni.

Delusione Amadeus, successo per De Martino

Amadeus ha debuttato su Nove solo dall’ultima domenica. Sembra prematuro fare valutazioni dopo così poche puntate, ma i segnali di un insuccesso sono evidenti. Il suo programma “Chissà chi è”, già noto su Rai Uno come “I Soliti Ignoti”, si attesta stabilmente intorno al 3,5% di share, al di sotto della media del canale. La prima puntata aveva raggiunto il 5,2% grazie alla curiosità iniziale, ma anche questo dato è conforme alla media del canale.

Anche il programma musicale Suzuki Music Party, trasmesso la domenica sera in prima serata, ha registrato solo il 4,6%. Fortunatamente era solo una puntata. A differenza di “Affari Tuoi” su Rai Uno, che non solo ha mantenuto gli ascolti ma li ha aumentati con Stefano De Martino alla conduzione, superando il 25% di share. E da questa settimana si trova anche a competere con “Striscia La Notizia” su Canale 5.

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Differenze con il caso Fazio

Abbiamo già esplorato le ragioni di questo insuccesso in un altro articolo sul mercato televisivo. Aldo Grasso sul Corriere della Sera ha osservato che Amadeus ha portato con sé lo stesso format, al contrario di Fabio Fazio, che ha creato un suo “mondo ideologico”.

E il confronto tra i due non regge. Che piaccia o meno, ci sono molte ragioni per seguire Fazio da un canale all’altro. Il suo programma è unico e irriproducibile, anche se altri condividessero le sue stesse idee. Amadeus ha peccato di presunzione, pensando che il pubblico di Rai Uno fosse di sua proprietà. È strano, perché ha dimostrato di conoscere qualcosa su audience e preferenze del pubblico.

Rai e Mediaset possono tirare un sospiro di sollievo. Discovery Italia, che in estate sembrava avere una lunga fila di conduttori e ballerine in cerca di una nuova opportunità, sarà ora molto più cauta nel proporre contratti milionari. Anni fa, un errore simile fu commesso da Simona Ventura, che, al culmine del successo, cedette alle lusinghe di un imprenditore albanese, per poi restare senza un programma a causa delle vicissitudini legate a quest’ultimo e alla sua attività.

Rai punta su Conti per Sanremo

Discovery Italia ha risorse considerevoli, ma il fatto è che con Amadeus registra ascolti inferiori rispetto a programmi non esattamente imperdibili come “Cash or Trash”, trasmessi con budget limitati. Ricordate le polemiche su TeleMeloni? La televisione pubblica, che ha sempre avuto un orientamento pro-governativo, avrebbe perso pubblico, competenze e denaro. De Martino era sospettato di essere un favorito di Arianna Meloni, sorella della premier. Si ipotizzava, quindi, che non avesse le qualità per condurre in prima serata su Rai Uno, ma che fosse semplicemente un raccomandato. Che novità!

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Non possiamo pretendere di conoscere i retroscena.

Tuttavia, ad oggi sembra che la scommessa dei dirigenti Rai sia stata vinta: risparmi economici in cambio di maggiori ascolti e quindi maggiori entrate. E se Carlo Conti riuscisse a mantenere gli stessi ascolti di Amadeus nella prossima edizione del Festival di Sanremo, sarebbe la conferma definitiva che il successo (meritatissimo) dipendeva più dalla location che dalle sue particolari capacità. Un segnale per tutte le prime donne della tv italiana, che si ritengono indispensabili, mentre in realtà sono solo utili.

Il flop di Amadeus avvantaggia Meloni nelle nomine Rai

Il recente insuccesso di Amadeus può avere implicazioni politiche. La maggioranza ha finalmente nominato il nuovo consiglio di amministrazione. Il PD si è tirato indietro, mentre il Movimento 5 Stelle vuole negoziare per ottenere almeno la direzione del Tg3. La situazione attuale favorisce il governo, perché può dimostrare che gli attuali dirigenti, accusati di seguire pedissequamente le sue direttive, hanno operato positivamente per l’azienda. Se Amadeus avesse ottenuto grandi ascolti su Nove e De Martino fosse stato un flop, le opposizioni avrebbero gridato alla distruzione della tv di stato. È accaduto il contrario e occorre onestà intellettuale per riconoscere che a Viale Mazzini abbiano avuto ragione nel non assecondare i capricci legittimi di un loro dipendente.

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