Il conglomerato Stellantis ha chiuso il primo semestre del 2025 registrando una perdita netta di 2,3 miliardi di euro, nonostante un fatturato di circa 74,3 miliardi. L’impatto dei dazi imposti dagli USA è stato di circa 300 milioni, mentre la cessazione del loro programma sull’idrogeno ha generato notevoli spese in ricerca e sviluppo. Il risultato operativo aggiustato è rimasto leggermente positivo, attestandosi sui 0,5 miliardi, tuttavia il flusso di cassa libero industriale ha mostrato un deficit di 3 miliardi. La situazione globale ha influito sulle consegne, con una diminuzione del 25% in Nord America nel secondo trimestre e una lieve contrazione nei mercati europei, con un calo totale del 6%.
Consegne e mercati: effetti dei dazi e stop all’idrogeno su Stellantis e dinamiche regionali
Per quanto riguarda le consegne, Stellantis ha visto un netto declino delle vendite in Nord America con una riduzione del 25%, che si traduce in circa 109.000 veicoli in meno nel secondo trimestre. In Europa, il decremento è stato del 6%, ma nei mercati emergenti come il Medio Oriente, l’Africa e il Sud America, si è osservata una crescita significativa, rispettivamente del 30% e del 20%. Ciò dimostra che l’azienda sta bilanciando le difficoltà in Nord America focalizzandosi su regioni in espansione. La linea di city-car basata sulla piattaforma Smart Car ha registrato un incremento del 45% nelle vendite, contribuendo a mitigare l’impatto nei mercati europei.
Il gruppo ha annunciato la definitiva cancellazione del programma Pro One a celle a combustibile a idrogeno, originariamente previsto per il 2025 e successivamente annullato. Le ragioni di tale decisione includono la limitata disponibilità di infrastrutture, elevati costi e una dipendenza inconsistente dagli incentivi governativi. Le risorse precedentemente dedicate all’idrogeno verranno riorientate verso i veicoli elettrici e ibridi, confermando un aggiustamento della strategia tecnologica verso BEV e HEV.
L’amministratore delegato ha affermato che l’idrogeno si configura come una nicchia non sostenibile a medio termine e che tale revisione strategica non influenzerà l’occupazione aziendale.
Futuro industriale: concentrazione sull’elettrico e sinergie internazionali
Il futuro di Stellantis sembra decisamente orientato verso l’elettrico e i modelli ibridi. Nei siti produttivi europei, specialmente quelli italiani di Mirafiori, Cassino, Melfi e Pomigliano, è prevista l’introduzione di nuove piattaforme elettriche compatibili con la 500 ibrida, la cui consegna è prevista per il 2026. L’azienda anticipa anche una possibile attenuazione delle tensioni tariffarie negli USA, che potrebbe favorire una ripresa delle consegne in Nord America. La strategia globale è orientata a riequilibrare i mercati maturi, come il Nord America e l’Europa, con quelli ad alto potenziale di crescita come l’Africa, il Medio Oriente e il Sud America.
La decisione di interrompere il programma di idrogeno ha influenzato anche la joint venture Symbio, realizzata con Michelin e Forvia. La futura operatività commerciale e finanziaria della società è ora soggetta a una valutazione strategica condivisa tra i partner, che potrebbero rivedere obiettivi, strutture o partecipazioni. L’evoluzione di Symbio sarà attentamente osservata dagli analisti del settore, riflettendo l’interesse di Stellantis nel mantenere un ruolo nelle tecnologie a celle.
Riflessioni strategiche e prospettive di ripresa
La perdita di 2,3 miliardi non è stata causata solamente dai dazi e dalla sospensione dell’idrogeno, ma anche dai costi associati alla ristrutturazione interna e alla revisione del piano tecnologico.
Le restrizioni protezionistiche americane hanno colpito duramente i margini in Nord America, ma i mercati emergenti hanno contribuito a compensare parzialmente queste difficoltà. La strategia di riposizionamento focalizzata su BEV e HEV sembra allineata con le evoluzioni del contesto energetico e normativo globale.
I punti chiave
- Perdita semestrale significativa a causa dei dazi e della cessazione del programma di idrogeno.
- Calo delle consegne nei mercati maturi ma crescita in regioni emergenti.
- Strategia ricalibrata verso l’elettrico e l’ibrido con evoluzioni nelle joint venture.
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Enzo Conti è profondamente radicato nella cultura italiana, grazie al suo lavoro di ristoratore e promotore del patrimonio locale. Il suo ristorante non è solo un luogo in cui gustare i sapori della Puglia, ma anche uno spazio dove cultura e storia si incontrano. Enzo organizza eventi per far conoscere le ricchezze della regione, affrontando anche questioni di società, politica locale e preservazione dell’ambiente attraverso il cibo.



