Ieri è stata una giornata memorabile per Unicredit, che ha visto la sua capitalizzazione di mercato superare i 100 miliardi di euro. Alla chiusura del mercato a Piazza Affari, il prezzo delle azioni era di 64,16 euro, il livello più alto da agosto 2010, un periodo completamente diverso. In quel tempo, Alessandro Profumo era alla guida e l’Italia stava per affrontare la grave crisi del debito che avrebbe avuto conseguenze catastrofiche per i bilanci delle banche nazionali.
Incremento dei tassi sotto la guida di Orcel
Il CEO attuale è Andrea Orcel, spesso paragonato al “Cristiano Ronaldo del settore bancario”. Da quando Orcel ha assunto la leadership di Unicredit, le azioni in borsa hanno guadagnato il 660%.
In termini di capitalizzazione, la banca è cresciuta da poco più di 13 miliardi a 101 miliardi. La svolta è avvenuta il 15 aprile 2021, quando l’assemblea degli azionisti ha confermato la nomina annunciata alla fine di gennaio dal Consiglio di Amministrazione. Fu allora che iniziò ufficialmente l’era Orcel, con le azioni che si potevano acquistare per circa 8,50 euro.
Orcel ha dimostrato grande abilità e fortuna. Poco dopo il suo insediamento, i tassi di interesse di mercato hanno iniziato a salire a causa dell’inflazione. L’anno successivo, la Banca Centrale Europea ha ufficialmente aumentato i tassi. Questo ha portato a un significativo aumento dei bilanci bancari in Italia e in Europa. Tassi d’interesse più elevati permettono alle banche di accumulare maggiori profitti tramite prestiti. L’utile netto, che nel 2021 era di 1,5 miliardi, è salito a un record di 9,3 miliardi nel 2024. Quest’anno si prevede che raggiunga un nuovo massimo storico, dato che nel primo semestre è stato già di 6,1 miliardi.
Explosion dei dividendi e acquisizioni di banche
Complessivamente, nell’era di Orcel, Unicredit ha generato profitti per oltre 30 miliardi. Anche i dividendi sono aumentati considerevolmente: da 0,538 euro per l’esercizio 2021 a 2,4025 euro per azione nel 2024. Orcel ha annunciato, presentando i risultati semestrali, che distribuirà 30 miliardi agli azionisti nel triennio 2025-2027, metà sotto forma di dividendi e metà tramite buyback, ovvero riacquistando azioni proprie.
L’impennata di Unicredit in borsa sta influenzando anche il resto del settore bancario italiano. Le dimensioni raggiunte dall’istituto le permettono di puntare a acquisizioni sia nel mercato domestico che all’estero. Non sorprende che Orcel abbia mirato a Commerzbank in Germania, mentre di recente ha dovuto ritirarsi dal tentativo di acquisizione di Banco BPM, dopo che il governo ha esercitato parzialmente i poteri del “golden power” imponendo severi limiti per approvare l’offerta pubblica di scambio.
Il successo in borsa premia gli azionisti di Unicredit
Il successo di Unicredit in borsa sta creando un paradosso per Orcel. La banca è diventata troppo grande per mantenere lo status quo, ma allo stesso tempo incontra difficoltà nel concludere operazioni significative a causa delle resistenze politiche. E il prezzo delle azioni continua a salire anche per questo motivo. In assenza di accordi, il CEO ha ripetutamente affermato che distribuirà il capitale in eccesso agli azionisti. Quindi, la festa potrebbe ancora non essere finita.
Secondo il piano attuale per il triennio in corso, al prezzo attuale ogni azione verrebbe remunerata in media quasi il 10% all’anno tra dividendi e buyback.
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