Ieri sera, Sébastien Lecornu ha categoricamente escluso la possibilità di essere lui a capo del futuro governo. Dato che la maggioranza assoluta dell’Assemblea Nazionale è determinata a ratificare il bilancio entro la fine dell’anno per stabilizzare i conti pubblici, le elezioni anticipate sembrano ora meno probabili. Verrà nominato un nuovo primo ministro entro venerdì, il sesto in meno di due anni. In questa occasione, pare che il presidente Emmanuel Macron stia considerando di scegliere una figura dalla sinistra politica, uscendo così dai soliti ranghi centristi.
La riforma delle pensioni è in pausa
Il compromesso che sembra emergere è il seguente: i socialisti guidati da Olivier Faure supporteranno o quantomeno non depositeranno una mozione di sfiducia contro il nuovo governo.
Come contropartita, il nuovo esecutivo si impegnerà a mettere in pausa la riforma delle pensioni prevista per il 2023. Tale riforma includeva l’incremento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni entro il 2030 e l’allungamento del periodo di contribuzione necessario per ottenere la pensione completa da 42 a 43 anni.
Conseguenze sui conti pubblici
La pausa della riforma avrebbe un impatto significativo sui bilanci pubblici francesi. Si stima un costo di 3 miliardi di euro già nel 2027, che aumenterebbe a 13 miliardi entro il 2035. Già si prevedeva un deficit per i fondi pensionistici di 15 miliardi a metà del prossimo decennio. Con la pausa, il deficit aumenterebbe ancora. Questa prospettiva sta generando dibattiti accesi, anche tra gli alleati di Macron, molti dei quali si oppongono non solo per ragioni ideologiche. Hanno speso gli ultimi anni a difendere nei loro distretti elettorali una riforma impopolare, che ha fatto perdere il posto a molti colleghi di partito. Ora, sembrerebbe quasi che stessero scherzando.
La strategia di Macron ha una logica politica: scambiare un piccolo aumento del deficit per sopravvivere alla crisi politica che lui stesso ha innescato con lo scioglimento anticipato dell’Assemblea Nazionale nel giugno 2024.
I conti pubblici risentirebbero di più senza un governo stabile e una maggioranza in grado di approvare il nuovo bilancio. Pertanto, sembra più prudente accettare un deficit maggiore per implementare misure minimali che possano ridurne l’entità da livelli esorbitanti.
Dalle pensioni sacre a merce di scambio
Non è certo che i mercati accoglieranno favorevolmente questa soluzione di compromesso. Riguardo alle pensioni, era stato fatto un tentativo di implementare riforme con una prospettiva di lungo termine, l’unica in Francia negli ultimi decenni. È vero, come dice la sua ideatrice Elisabeth Borne, che non si può fare un totem delle pensioni. Ma non possiamo nemmeno ignorare l’importanza politica che una sospensione avrebbe. I partiti a Parigi continuano a scambiare la stabilità dei conti pubblici per consenso politico, in piena tempesta sui titoli di stato.
Macron si rafforza nell’idea che l’alternativa all’Eliseo sarebbe o Marine Le Pen o Jean-Luc Mélenchon, entrambi poco graditi ai mercati finanziari. Ma se per evitare la loro elezione adotta le loro stesse politiche, ha senso? E non esiste il rischio, dal punto di vista finanziario, che perpetuare questa situazione fino al 2027 renda inevitabile la sconfitta delle forze politiche tradizionali? Il presidente sta giocando con il fuoco, anche perché il Partito Socialista e i Repubblicani vorranno sicuramente mettere il proprio marchio sul prossimo budget per non apparire deboli agli occhi degli elettori.
Chi proporrà maggiori tasse sui redditi alti e chi tagli alle spese. I primi non accetteranno le politiche dei secondi e viceversa.
Conti pubblici a rischio, allarme sui mercati
I rendimenti francesi hanno raggiunto e in alcuni casi superato quelli italiani. Una situazione impensabile fino a poco tempo fa. Gli Oat sono percepiti più rischiosi dei BTP, come indicato dai CDS a 5 anni. Oggi il costo per assicurarsi contro un eventuale default è di 40,95 punti base, a fronte dei 39,19 punti base dell’Italia. I mercati hanno perso la pazienza e i trucchi di Macron non divertono più. Senza un deciso cambiamento nei conti pubblici, si prevedono ulteriori declassamenti del rating, seguiti da un aumento dello spread. A Parigi, è come se ballassero sul Titanic.
giuseppe.timpone@investireoggi.it
Articoli simili
- Spread BTp-Oat potrebbe diventare negativo: una svolta storica imminente!
- Scopri Come l’Emissione Record del Tesoro Rivela la Fiducia dei Mercati in Giorgia!
- Scopri Come Meloni Raccoglie i Frutti della Fiducia dei Mercati!
- Crisi di Governo e Downgrade Moody’s: i Bond Francesi in Caduta Libera!
- Giorgetti e i “sacrifici” sorprendenti: ecco perché ha scosso il governo Meloni

Enzo Conti è profondamente radicato nella cultura italiana, grazie al suo lavoro di ristoratore e promotore del patrimonio locale. Il suo ristorante non è solo un luogo in cui gustare i sapori della Puglia, ma anche uno spazio dove cultura e storia si incontrano. Enzo organizza eventi per far conoscere le ricchezze della regione, affrontando anche questioni di società, politica locale e preservazione dell’ambiente attraverso il cibo.



