Le critiche sono state smentite. Un ministro dell’Economia esprime soddisfazione per i primi due anni di governo. Infatti, le cose non potevano andare meglio per la coalizione di centro-destra, la cui popolarità nel paese rimane elevata e la cui fiducia nei mercati continua a rafforzarsi. Ieri, il Tesoro ha emesso un nuovo BTp a 7 anni e ha riaperto il BTp a 30 anni con un’offerta sindacata dalle banche. Con un totale di 13 miliardi di euro offerti, gli ordini hanno raggiunto i 206 miliardi.
Questo è la prima volta che si raggiunge una cifra così elevata in una simile operazione. Importante sottolineare che la maggior parte delle richieste è provenuta da investitori esteri.
Explosion di ordini all’asta
Già a settembre, il lancio del nuovo BTp a 30 anni aveva attratto una quantità record di ordini, 131 miliardi, di cui la maggior parte provenienti dall’estero. Giancarlo Giorgetti può sorridere dopo mesi di lavoro sulla legge di Bilancio per il 2025, inizialmente prevista come estremamente complessa, ma che si è rivelata meno problematica del previsto. Le entrate fiscali sono cresciute oltre le aspettative, facilitando il lavoro del governo. La settimana scorsa, per aggiungere un ulteriore elemento positivo, Fitch ha migliorato il rating dei BTp da “stabile” a “positivo”. Anche S&P ha elogiato gli sforzi del governo nel gestire con cautela la politica fiscale.
La fiducia dei mercati non ha sempre accompagnato quella degli elettori negli ultimi anni. Con l’arrivo di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, queste due forme di fiducia si sono allineate. Questo ha migliorato il clima tra gli investitori, poiché non c’è nulla di meglio di un governo che si impegna a sanare i conti pubblici e che gode di un ampio sostegno elettorale. L’instabilità politica è stata una maledizione per la Francia, declassata quest’anno dalle agenzie di rating. In Germania, invece, le tensioni all’interno della coalizione di governo e un calo di popolarità stanno irritando i mercati.
Prudenza fiscale e riforma della P.A. necessaria
Quando i mercati ti fanno fiducia, in un certo senso sei in debito con loro, perché devi mantenere questa fiducia con azioni concrete e formali. Il governo ha finora gestito con prudenza i conti pubblici e si propone di ridurre il deficit sotto il 3% entro il 2026. Ma è sufficiente? A causa dell’alto rapporto tra debito pubblico e PIL, è necessario fare di più. In particolare, potenziare la crescita dell’economia italiana. La riduzione del cuneo fiscale e dei tagli all’Irpef hanno stimolato i consumi, ma se non vengono potenziati, avranno solo effetti limitati. La riforma fondamentale consiste nel trasformare radicalmente la Pubblica Amministrazione, rendendola più agile, meno burocratica ed efficiente.
Le riforme sulla carta non sono sufficienti, perché devono essere implementate giorno dopo giorno. E qui nascono le difficoltà. L’Italia è un insieme di enti centrali e periferici, le cui competenze si sovrappongono e raramente collaborano efficacemente. È quasi impossibile individuare i responsabili di un atto amministrativo. Questo è un caso unico al mondo, che genera inefficienze e corruzione. Inoltre, non c’è consenso tra i partiti in Parlamento su come e cosa intervenire. Le riforme si susseguono e l’ultima cancella la precedente, mentre la realtà per il cittadino rimane immutata.
La fiducia dei mercati necessita di essere alimentata
Sebbene non sia facile, il governo ha il dovere di tentare. La fiducia dei mercati è stata ottenuta due anni fa, anche se è stata quasi subito giustificata dalle azioni intraprese. Ora, questa fiducia si basa sul capitale politico vantato dalla premier, che può essere utilizzato anche all’estero per la credibilità conquistata affrontando dossier complessi come quelli riguardanti l’Ucraina, Israele e i rapporti con la Commissione europea.
Questo clima positivo tra gli investitori permette all’Italia di contenere i costi degli interessi e di migliorare le valutazioni in borsa delle nostre aziende. Tutto ciò ha un impatto positivo, anche se impercettibile, sulla vita quotidiana degli italiani. Ma non bisogna mai riposare sugli allori. Proprio ora che i mercati non sono ostili, è necessario fornire loro nuove ragioni per credere nell’economia italiana. Un passo necessario per colmare il divario che ci separa da troppi anni dalle altre grandi nazioni europee.
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Enzo Conti è profondamente radicato nella cultura italiana, grazie al suo lavoro di ristoratore e promotore del patrimonio locale. Il suo ristorante non è solo un luogo in cui gustare i sapori della Puglia, ma anche uno spazio dove cultura e storia si incontrano. Enzo organizza eventi per far conoscere le ricchezze della regione, affrontando anche questioni di società, politica locale e preservazione dell’ambiente attraverso il cibo.



