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Nobel Economia 2023: il Segreto di Povertà e Ricchezza nelle Istituzioni Sociali

Povertà e ricchezza, la tesi dei Premi Nobel per l
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Pubblicato da Enzo Conti
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Perché alcune nazioni rimangono intrappolate nell’estrema povertà mentre altre prosperano? La spiegazione dei vincitori del Nobel per l’Economia 2024.

Daron Acemoglu, Simon Johnson e James A. Robinson sono stati premiati con il Nobel per l’Economia nel 2024. L’Accademia Reale delle Scienze di Stoccolma ha riconosciuto i loro importanti contributi allo studio delle persistenti condizioni di povertà che affliggono molte economie globali. Il loro lavoro si è concentrato sull’importanza cruciale delle istituzioni sociali, che distinguono i paesi sviluppati e prosperi da quelli che non lo sono.

Istituzioni sociali “estrattive” e povertà

La ricerca ha mostrato che il 20% delle economie più ricche del mondo possiede un reddito che è 30 volte superiore rispetto al 20% delle economie più povere. Ma quali sono le cause di questa enorme disparità? I tre economisti hanno cercato di fornire una spiegazione, sfidando le opinioni comuni. Mentre spesso si pensa che le democrazie siano meno efficaci dei regimi autoritari, come la Cina, che può pianificare investimenti massicci senza ritardi dovuti al processo democratico, la realtà è che i governi occidentali devono continuamente cercare il consenso dei cittadini.

La soluzione al problema della povertà, secondo i tre laureati Nobel, risiede nello stato di diritto. Durante la colonizzazione, le potenze europee hanno istituito sistemi molto diversi tra loro. Alcuni paesi hanno sviluppato istituzioni inclusive, orientate a migliorare il benessere dei coloni nel lungo periodo, mentre altri hanno adottato sistemi “estrattivi”, focalizzati sull’estrazione di risorse per i colonizzatori.

La superiorità delle democrazie rispetto ai modelli alternativi

A prima vista, potrebbe sembrare un’idea già nota.

In realtà, rappresenta una visione innovativa. I nuovi Nobel hanno dimostrato che, nel lungo periodo, i modelli democratici e il rispetto dello stato di diritto prevalgono sulle autocratie. Questo è un messaggio importante per molti occidentali che recentemente hanno iniziato a dubitare dell’efficienza delle loro strutture democratiche, a causa delle difficoltà economiche percepite.

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La realtà, tuttavia, è che la povertà è più diffusa nei paesi dove mancano democrazia e libertà. Una società non può prosperare se il governo di turno può arbitrariamente limitare i diritti dei cittadini o espropriare le proprietà senza preavviso. Chi investirebbe in un paese dove la giustizia è parziale e influenzata da fattori come la nazionalità o l’appartenenza a determinati gruppi sociali?

La trappola del reddito medio

Questo spiega il fenomeno noto come la “trappola del reddito medio”. Molte economie mondiali stanno emergendo dalla povertà, ma non riescono a raggiungere i livelli di reddito delle economie avanzate. Anche se la Cina potrebbe raggiungere il PIL degli Stati Uniti nei prossimi anni, il suo PIL pro-capite, che riflette il benessere medio dei cittadini, rimarrà molto inferiore a quello delle principali economie mondiali per decenni a venire.

I mercati finanziari si mostrano diffidenti nei confronti delle “democrature” o delle dittature esplicite, con buone ragioni. Nel 2015, ad esempio, quando la borsa cinese crollò, le autorità imposero severi controlli sui capitali, bloccando la vendita di grandi pacchetti azionari, dimostrando come le cose funzionano in regimi autoritari.

Povertà dove manca la libertà

Le democrazie possono avere un costo elevato, che si manifesta in un rallentamento temporaneo della crescita economica a causa dei lunghi tempi decisionali, delle continue mediazioni necessarie per l’approvazione delle riforme e della ricerca del consenso. Tuttavia, nel lungo termine, le società più ricche sono quelle che godono di maggiore libertà e democrazia. Le alternative istituzionali esistenti nel mondo non hanno mostrato la stessa capacità di generare benessere. Anche se la povertà è stata ridotta in molte parti del mondo non occidentale, i cittadini di questi paesi non possono aspirare allo stesso livello di ricchezza delle nazioni libere.

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