Da tempo, uno degli obiettivi principali dei successivi governi alla guida del Paese è stato quello di superare la riforma Fornero. Con l’introduzione di una nuova riforma, si prevede finalmente di mettere da parte quelle regole di pensionamento considerate da molti severe e restrittive, introdotte nel 2012 con la controversa riforma del dolore e del sacrificio del binomio Monti/Fornero. Nonostante ciò, le varie promesse di concludere definitivamente questa questione restano inappagate.
Pertanto, è essenziale fare il punto della situazione sulle diverse misure che saranno attive nel 2025 e che saranno volte a facilitare l’accesso alla pensione per i lavoratori, evitando di ricadere nelle regole della riforma Fornero.
Le pensioni del 2025 come alternative alla legge Fornero, con significative anticipazioni
Quando il governo Conte, insieme a Lega e Movimento 5 Stelle, introdusse la quota 100, si parlava di aver superato la riforma Fornero. In realtà, anche quella soluzione, considerata l’unica degli ultimi anni significativamente importante come alternativa al lavoro secondo la riforma Fornero, era una misura temporanea. Ciò non solo perché aveva una durata limitata di 3 anni, ma anche perché offriva poca flessibilità, specialmente in termini di contributi versati, richiedendo ben 38 anni per poter lasciare il lavoro a partire dai 62 anni di età.
Prima della quota 100 e successivamente, sono state introdotte numerose misure con requisiti più “leggeri” rispetto a quelli previsti dalla Fornero. Ricordiamo che, anche nel 2025, la pensione di vecchiaia richiederà 20 anni di versamenti e 67 anni di età, mentre la pensione anticipata ordinaria richiederà 42,10 anni di contributi per gli uomini e 41,10 per le donne, con un’aggiunta di una finestra di tre mesi per la decorrenza.
La legge Fornero continua a influenzare le regole, come dimostra l’aggiornamento 2025 dei coefficienti, che ogni due anni si adeguano alle aspettative di vita della popolazione.
Fu la Fornero a stabilire questo aggiornamento biennale. Successivamente, nel 2027, si prevede probabilmente un altro aumento dei requisiti relativo all’aspettativa di vita. Anche in questo caso, tutto dipenderà dalla legge Fornero, e nel 2027 si prevede probabilmente un incremento di 3 mesi.
Pensione anticipata possibile anche con la Fornero
Riguardo alle regole che i contribuenti troveranno nel 2025 per anticipare l’uscita, possiamo affermare, nonostante la legge Fornero, che le alternative non mancano. Nel 2025, ad esempio, ci saranno buone possibilità di anticipare di 16 mesi sia la pensione di vecchiaia che la pensione anticipata, ma solo per i contributivi puri e solo se lavoratrici.
Per chi è nato nel 1961, nel 2025, sarà disponibile la pensione anticipata contributiva, che permetterà di ritirarsi dal lavoro a 64 anni di età con 20 anni di contributi e un trattamento almeno pari a 3 volte l’assegno sociale.
Se l’interessata è una lavoratrice diventata madre, la pensione anticipata contributiva sarà accessibile a 64 anni di età, con un trattamento pari solo a 2,8 volte l’assegno sociale con un solo figlio. Con più figli, invece, è sufficiente una pensione pari ad almeno 2,6 volte l’assegno sociale.
E ancora per le donne, a seconda dei figli avuti, sarà possibile anticipare l’uscita a 62,8 anni di età se hanno avuto 4 o più figli. A 63 anni con 3 figli, a 63,4 anni con due figli e a 63,8 anni con un figlio. Lo stesso meccanismo permette alle lavoratrici di anticipare anche la pensione di vecchiaia con le stesse regole sui figli, quindi a 65,8 anni, a 66 anni, a 66,4 anni e a 66,8 anni.
Altre alternative del 2025 per la pensione nonostante le regole della riforma Fornero
Nel 2025, tra le varie alternative alla pensione di vecchiaia secondo il regime Fornero, si aggiungerà anche l’Ape sociale.
Questo strumento sarà confermato anche per il 2025, partendo dai 63,5 anni di età. Con una carriera di almeno 30 anni per invalidi, caregiver e disoccupati, o 36 anni per chi ha svolto lavori gravosi.
Le stesse categorie si applicano alla quota 41 per i lavoratori precoci, un’altra misura attiva nel 2024, che richiederà ancora i soliti 41 anni di contributi. E sempre con gli stessi limiti, ovvero l’obbligo di avere versato almeno un anno prima dei 19 anni di età e di avere 35 anni effettivi.
Anche 35 anni effettivi e 41 anni totali sono i contributi richiesti per un’altra misura di pensione anticipata 2025. Parliamo della quota 103, che prevede però almeno 62 anni di età.
Anche nel 2025 sarà attiva l’opzione donna, che permetterà a invalide, caregiver, licenziate o coloro che affrontano crisi aziendali, di accedere alla pensione già dai 59 anni di età. Questa misura rimarrà legata ai figli per le invalide e le caregiver, che altrimenti uscirebbero a 61 anni e con un solo figlio a 60 anni. Come sempre, i requisiti devono essere completati entro la fine del 2024.
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