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Donna delle pulizie ruba oltre 150.000 euro di gioielli ai suoi ricchi datori di lavoro

150.000 euro di gioielli ai suoi ricchi datori di lavoro
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Pubblicato da Lucia Bernardi
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Un caso di gioielli del valore di 156.000 euro nei quartieri alti

Un caso di furto seriale è stato appena processato a Bordeaux: una donna delle pulizie ha rubato oltre 150.000 euro di gioielli ai suoi datori di lavoro. Tra le vittime, May-Éliane de Lencquesaing, ex proprietaria di un prestigioso Grand Cru Classé del Médoc, e una famiglia di avvocati.

Una dipendente fidata che ha abusato della sua posizione

La vittima principale, May-Éliane de Lencquesaing, 97 anni, attiva donna d’affari che gestiva un’azienda vinicola in Sudafrica, era spesso assente dalla sua casa di Bordeaux. La sua donna delle pulizie, Angela Goncalves, aveva le chiavi e ha approfittato della situazione per rubare vassoi d’argento e gioielli di famiglia, causando un danno stimato di 145.000 euro.

Il Crédit municipal de Bordeaux al centro dello scandalo

Tra il 2016 e il 2018, la donna delle pulizie ha depositato presso il Crédit municipal de Bordeaux un centinaio di gioielli rubati. La banca ha accettato di dare in pegno gli oggetti senza effettuare alcun controllo approfondito, accontentandosi di una carta d’identità non aggiornata. La cosa ancora più inquietante è che alcuni oggetti sono stati venduti anche dopo che i legittimi proprietari ne avevano denunciato l’origine fraudolenta.

Rivelate le disfunzioni istituzionali

La vicenda ha portato alla luce gravi disfunzioni all’interno del Crédit Municipal. I responsabili hanno scaricato la responsabilità, come dimostra un’e-mail compromettente del direttore che suggerisce che la mancanza di controllo era giustificata da un carico di lavoro eccessivo. Queste rivelazioni hanno portato a diversi procedimenti legali separati che hanno coinvolto la banca.

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La giustizia colpisce duro

Il tribunale penale di Bordeaux ha condannato la donna delle pulizie, che non si è presentata al processo, a un anno di carcere, di cui sei mesi di reclusione. Il pubblico ministero aveva inizialmente richiesto una pena più lieve, pari a otto mesi di reclusione con sospensione condizionale, oltre al divieto di lavorare come donna delle pulizie, con la motivazione che la donna era “il lupo nel pollaio” delle residenze di pregio di Bordeaux.

Conclusioni

Questo caso illustra la vulnerabilità dei datori di lavoro nei confronti di persone fidate che hanno accesso alle loro case. Inoltre, solleva interrogativi sulle pratiche del Crédit municipal de Bordeaux e sulla necessità di controlli più severi sulle transazioni che coinvolgono beni di valore.

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